Compositore. Attivo alla corte di Hannover (1666-1675) e dal 1676 alla morte maestro di cappella in S. Marco a Venezia, compose circa 15 opere teatrali nella scia di Cavalli e nel gusto tipico dell'opera veneziana del Seicento, con soggetti di trama eroico-storica, conditi di intrighi amorosi, travestimenti, agnizioni ed effetti spettacolari (Gli amori infruttuosi di Pirro, L'Ermengarda, Giulio Cesare in Egitto ecc.), nelle quali dà prova di abile melodista, particolarmente versato nei toni espressivi e patetici, ma anche di gustoso caratterista negli episodi comici occasionalmente inseriti all'interno di scene tragiche (La Flora, 1681). Fra gli elementi stilistici si segnalano l'impiego concertante degli strumenti, l'ampliamento dell'arioso e della struttura dell'aria, nonché la progressiva stereotipia delle forme musicali, che testimonia il passaggio verso un tipo d'opera in cui la musica acquista una netta preminenza sul testo. Compose anche cantate e musica sacra per S. Marco.