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E' incredibile, qualunque raccolta o live che viene ascoltato di Vasco suscita le stesse emozioni forti ed ogni volta ci si domanda: ma esiste un altro artista italiano (ma anche straniero) con una tale discografia e con una ricchezza di brani che non richiedono alcun commento, e che resistono all'inarrestabile trascorrere del tempo. Ovviamente questa domanda è semplice retorica, Vasco è ormai un idolo, ed è amato da generazioni diverse poiché da più di trent'anni è sempre il numero uno!
Vasco suona per la prima volta all’Hammersmith Apollo di Londra durante il Tour Europe Indoor che ha riportato il Blasco nei palazzetti dopo quattordici anni di tournée negli stadi. Il calore del pubblico è notevole, l’Hammersmith è sold-out e lo stesso Vasco nei giorni antecedenti al concerto ha lanciato, a mezzo stampa, propositi bellicosi! Eppure qualcosa non va come dovrebbe andare, i grandi pezzi ci sono tutti nella scaletta e la band si esprime, come al solito, a livelli ineccepibili. Qualche gioiello minore, o restaurato per l’occasione, come Io perderò, La nostra relazione o Un gran bel film colpiscono dritto al cuore dei fan della vecchia guardia e non possono dispiacere agli ascoltatori dell’ultima ora, ma forse questa esibizione londinese arriva con qualche anno di ritardo nella carriera, inimitabile, di Vasco Rossi. Manca il sudore e la furia che animavano Fronte del Palco, in cui pezzi come Muoviti, Lunedì, Vivere una favola, Domenica Lunatica acquisivano una potenza, espressiva e sonora, unica. Anche in Rewind la macchina girava bene e complessivamente il live pubblicato era annoverabile tra i migliori mai sentiti in Italia. London Instant Live rimane quindi un episodio di pregevole fattura, ma inferiore alle attese, anche a livello di packaging, molto modesto.
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