Polyester (Restaurato In Hd) (DVD)

"Regista e attore statunitense. Re del cinema off americano tra freaks e cultura trash, ambienta tutti i suoi film nella Baltimora natale, paradigma della provincia americana. Esordiente one man band (sceneggiatore, regista, attore, produttore) in 16mm nel circuito indipendente (Hand In a Black Leather Jacket, 1964), costituisce un team affiatato di tecnici e di attori tra cui il versatile Divine (H.G. Milstead), irresistibile travestito in sovrappeso (Mondo Trasho, 1969). Superati i confini del circuito locale (Pink Flamingos, 1972), mette in scena una serie di rivincite al femminile sulla società piccolo-borghese: nel grottesco e anti-hollywoodiano Nuovo Punk Story (1977), nella love story in odorama di Polyester (1981). Con canoni produttivi riportati alla «normalità», non perde in visionarietà...

"Nome d'arte di Harris Glenn Milstead, attore statunitense. Compagno di scuola del regista J. Waters, interpreta in molti suoi film ruoli di donne obese, pacchiane e allegramente depravate. Icona del travestitismo, domina la scena con i suoi oltre 130 chili e assurge a cult-star dopo aver mangiato escrementi di cane sul set di Pink Flamingos (1972); conclude la carriera con il doppio ruolo di una frustrata madre di famiglia e del boss di una rete tv nell’irriverente commedia-musical Grasso è bello (1988), sempre per la regia di Waters."

Nome d'arte di Arthur Gelien, attore statunitense. Dopo il debutto a soli diciotto anni, lavora ininterrottamente nonostante lo sfavore dei critici. Biondo e atletico, diventa negli anni '50 l'idolo delle teenager, incuranti delle limitate capacità dell'attore e rapite dal suo aspetto di giovanottone vitaminizzato e positivo. Lavora in numerosi film, per lo più produzioni minori (compreso l'interessante Linciaggio, 1950, di J. Losey), così come in tv e a Broadway. Negli anni '80 la sua notorietà viene temporaneamente ravvivata dalla partecipazione a due film con la star del trash Divine, tra cui Polyester (1981) di J. Waters, in cui riprende il ruolo di «belloccio» in chiave satirica.