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Già con “L’uomo sogna di volare” i Negrita ci avevano abituati ad un cambio repentino di direzione del loro linguaggio sonoro, con chitarre acustiche e ritmi latini a trainare l’intero lavoro; ma se in quell’album i Docs avevano soltanto gettato i semi di questo loro nuovo modo di approcciarsi alla musica, in Helldorado tutto è meravigliosamente più chiaro, maturo ed evoluto in quella direzione. Tante chitarre elettriche pienamente inserite in sonorità latineggianti, grande mix di lingue utilizzate per far capire che la musica bella è una sola al di là delle differenze geografiche, e riflessioni e divertimento sapientemente sparsi nel disco in egual misura. Un disco imperdibile.
Niente male davvero! Meglio de L'uomo sogna di volare a mio parere. Fatta pace che i Negrita hanno preso questa strada dell'etno-rock diventa un acquisto davvero piacevole. In alcuni momenti ricordano un po' i Mau Mau più rock.
Recensioni
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