No Line On the Horizon (Box Edition)

è un album diverso, sperimentale, non i soliti U2... se siete stufi della musica commerciale prendete questo cd! la limited edition contiene un dvd secondo me non tanto bello...

Tanti echi dei migliori U2, pescando qua e là in tutta la loro produzione. A un primo ascolto la sensazione è di deja vu, l'impressione che non sia il disco ispirato che tutti attendevano, invece cresce con gli ascolti perchè questo non è un insieme di canzoni accattivanti, usa-e-getta (per quanto il singolo "Get on you boots" possa sembrare), ma un lavoro complesso dove poche cose sono fuori posto. Si sente la mano della produzione del duo Eno-Lanois, negli arrangiamenti, negli accompagnamenti e nell'uso di strumenti estranei al quartetto, ma soprattutto si sente la potente sezione ritmica di Larry Mullen Jr. e Adam Clayton, in forma smagliante, e le "pennellate" di The Edge, pochi tocchi, semplicità, ma una chitarra che rimane il marchio di fabbrica inconfondibile insieme alla voce di Bono, che pur tirata in alcuni pezzi mantiene una carica che alcuni giovani frontman possono continuare a invidiare.I brani migliori? Difficile scegliere... "Magnificent" sicuramente, a parte un'introduzione e una presenza di synth troppo marcata e "tamarra", rimanda a una miscela del sound di "Boy" e "Pop", un brano che liberato di questi difetti può diventare un classico dal vivo. "Get on your boots", "Stand up comedy" e "Breathe" ci riportano in territorio "Achtung baby"... pezzi rock marcati da riff di stampo classico con la chitarra in overdrive. "Fez: Being born" è un brano dall'intro quasi ambient che diventa un tappeto sonoro inconsueto all'inizio ma che non può non far pensare al lavoro fatto dal quartetto ai tempi di "The unforgettable fire" anche se in alcune parti reso "barocco" da un rincorrersi di effetti. "Unknown caller" forse il pezzo migliore, dove emerge la semplicità della chitarra di The Edge quella che per intendersi ha fatto grandi brani come "I still haven't found (what I'm looking for)" e "Bad", poche note ma suonate con un calore e una forza espressiva ineguagliabili, così come in "Moment of surrender" una specie di brano soul/gospel spezzato da un solo che ricorda i tocchi di Gilmour. In mezzo a questi appaiono le perle: "White as snow" è un piccolo poema, forse il testo più ispirato dell'album, una ballata per la voce di Bono che cresce a ogni strofa, così come "Cedars of Lebanon" il brano che chiude il disco in maniera ineccepibile. Il punto più basso del disco è "I'll go crazy if I don't go crazy tonight" che sembra ripescata tra gli avanzi di "All that you can leave behind", così come la titletrack che apre il CD, un buon brano ma abbastanza standard da far storcere il naso al primo ascolto. In definitiva un buon lavoro, sicuramente superiore alle ultime uscite della band, ci si può trovare tutto quello che sono gli U2 nel bene e nel male, una band che non ama ripetersi, anzi riesce a spiazzare pur riuscendo a mantenere intatto il suo sound con il passare degli anni. Il package del Box è bello ma in parte deludente per i contenuti, oltre la versione digipack del CD è presente un DVD con "Linear", un film di Anton Corbijn nato dai brani del CD (con in aggiunta "Winter"), un book con interviste ai componenti della band e un poster... sarebbe stato preferibile un DVD con il backstage o altro materiale riguardante la lavorazione del CD.