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Anno edizione: 2014
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Snob è un disco quasi perfetto per racchiudere la poetica contiana e la sua musicalità che si nutre sia di raffinatezze pianistiche ed orchestrali che di sonorità istintuali quali il kazoo ed il borbottio di Paolo Conte che sa di reminiscenze jazzistiche “scat”.
Come un gran vino invecchiato, Paolo Conte è arrivato a quella maturità che solo i grandi intenditori possono comprendere. Lo stile si è fatto spigoloso, la voce alle volte stenta, ma come sempre accade alle canzoni di Paolo Conte il terzo ascolto conferisce a molte di loro il crisma del classico. È così per "Snob", "Si sposa l'Africa" e "Maracas" per esempio. Alcuni pezzi non sono proprio memorabili e rappresentano forse il tentativo di rendere omaggio a una tradizione da chansonnier irriducibile che gorgheggia anche quando la voce non c'è più. Detto questo è un lavoro di Paolo Conte e tanto basta.
Grande ritorno alle atmosfere degli inizi con una nuova dimensione melodica e di malinconia.
Recensioni
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