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Anno edizione: 1995
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L'antologia in questione comprende dieci racconti, selezionati dall'autore stesso, che ne testimoniano lo stile unico e la sensibilità da scienziato prestato alla letteratura come pochi suoi romanzi sanno fare. Questo si può intravvedere già dal primissimo racconto ma continua con altri veramente deliziosi tra cui uno molto breve ma assolutamente geniale che tutti coloro che si occupano di ricerca nel campo delle tecnologie didattiche dovrebbero leggere. Ci sono poi capolavori assoluti come 'L'ultima domanda' e altri sinceramente dimenticabili o sopravvalutati come 'Notturno'. E' evidente, quindi, che una simile antologia non può mancar di essere letta da ogni appassionato di fantascienza.
Questa antologia varrebbe la pena di essere acquistata anche solo per il racconto "L'ultima domanda", in cui Asimov riesce a condensare in pochissime pagine una storia originale, che abbraccia un arco temporale inimmaginabile e coniuga scienza e religione. Non vi accenno nemmeno la trama così vi lascio la curiosità e sarete costretti a leggerlo, tiè! :P Ed ora veniamo all'elenco dei racconti presenti: Naufragio: considerando che è stato scritto nel 1938 da un ragazzo di 18 anni è sicuramente apprezzabile per la descrizione della vita degli astronauti e dell'idea tramite la quale possano salvarsi da un naufragio...spaziale. Notturno: ritenuto uno dei più bei racconti in assoluto, l'ho apprezzato per l'atmosfera che riesce a creare e per i risvolti antropologici della vicenda. In un mondo "servito" da sei soli, l'umanità non conosce la notte. Ma scienziati ed appartenenti al cosiddetto Culto giungono ad una medesima conclusione, chi per fede, chi per recenti scoperte scientifiche: la Storia si è ripetuta in continuazione in maniera ciclica, con l'ascesa e la caduta di ogni civiltà, ciascuna conclusa da un'eclissi molto particolare. Condotto "C": narra le vicissitudini di alcuni astronauti che, ostaggi della loro stessa nave spaziale, trovano un modo per riconquistarla dagli alieni che l'hanno conquistata. Non mi ha entusiasmato più di tanto, ma l'ho apprezzato alla stregua di "Naufragio" per la ricerca di verosimiglianza nei comportamenti in condizioni così differenti da quelle presenti sulla Terra. Il destino di Marte: un politico terrestre, legato alla cultura di una società chiusa in un'era di viaggi spaziali a "breve" distanza (e comunque a velocità subluminale), cerca di ottenere consensi con una campagna politica mirata ad un taglio netto delle forniture d'acqua necessarie ai razzi per poter raggiungere le colonie presenti su altri pianeti. Ma due "spazzini" spaziali, marziani da alcune generazioni, ed addetti alla raccolta di stadi di razzo sparpagliati nel Sistema Solare, sentono che il loro lavoro risulterà impossibile senza il rifornimento d'acqua...e trovano una soluzione. Profondità: su un pianeta prossimo a diventare inabitabile a causa del raffreddamento della stella più prossima, una civiltà estremamente evoluta decide di abbandonare il pianeta stesso teletrasportandosi su uno sconosciuto, ma ritenuto adeguato, la Terra. L'essere mandato "telepaticamente" in avanscoperta si trova in una condizione tale da risultare quasi ridicola, se non fosse che sarà decisiva per il destino della propria razza. Chissà come si divertivano!: un racconto molto breve, direi quasi un divertissement, in cui una ragazzina si stupisce di come fosse un tempo l'istruzione scolastica, quando non c'erano robot ad insegnare in modo personalizzato ad ogni singolo studente. L'ultima domanda: tanto non ve lo dico! Il cronoscopio: maledettamente ed inutilmente lungo, mostra come una scoperta all'apparenza così utile come il cronoscopio, che consente di vedere qualsiasi avvenimento del passato, possa sconvolgere per sempre una società. Conclusione errata: uno scienziato, prossimo a dimostrare come si possa teletrasportare la materia, viene ritrovato morto dagli ex-compagni di studi in una camera d'albergo. Un giallo particolarmente carino per l'originalità della motivazione che ha indotto l'assassino a fregarsi con le sue stesse mani, in un modo all'apparenza estremamente stupido; Anniversario: scritta per il ventesimo anniversario della sua prima pubblicazione, "Naufragio", ne riprende la storia, anch'essa dopo venti anni; i superstiti vengono a sapere che, nonostante siano passati tanti anni, qualcuno sta cercando di recuperare i resti della loro nave spaziale, probabilmente alla ricerca di qualcosa in possesso di un grande scienziato morto in quella circostanza. La palla da biliardo: meraviglioso esempio di rivalità tra due grandi menti, un fisico teorico, insignito di ben due premi Nobel, e un inventore, diventato ricco trovando applicazioni pratiche delle teorie del primo. A mettere una palla da biliardo sopra alla disputa sarà l'ultimo marchingegno sviluppato: una macchina capace di annullare la gravità. Immagine speculare: chi ha letto i romanzi appartenenti al ciclo dei Robot e alla Fondazione non può non ricordare l'investigatore Elijah Baley e il robot umanoide R. Daneel Olivaw. Qui non sono chiamati a dipanare questioni di livello intergalattico, ma a decidere chi tra due matematici abbia rubato all'altro l'idea di un'importante scoperta scientifica. Elemento sconcertante è che i robot dei rispettivi signori raccontano la stessa versione dei fatti, ma a parti invertite, dando ragione ai loro rispettivi padroni. Solo l'intuito di un uomo può venire a capo della questione. Ho come il sospetto di avervi incuriositi abbastanza :)
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