Una storia avvincente tra enigmi matematici ed enigmi personali. Una disvelazione di identità attraverso l'incontro tra due culture, quella britannica e quella indiana, accompagnata da atmosfere esotiche e raffinate che, difficlmente, si possono dimenticare. La tematica dell'omosessualità è trattata senza pruderie, con rispetto e con naturalezza senza essere centrale. Un romanzo che cattura dalla prima pagina all'ultima anche grazie alla capacità dell'autore di entrare nella mente dei protagonisti e di raccontarcene i tratti mentali, i guizzi dell'anima, le inquietudini dell'io. Da leggere.
Cambridge, 1923. G.H. Hardy è considerato, nonostante i suoi trentacinque anni, uno dei più brillanti matematici del suo tempo. Un giorno, però, riceve una lettera da un anonimo impiegato indiano, il quale dichiara di aver risolto un importante e complesso problema matematico che lo stesso Hardy cita in un suo scritto, senza saperne offrire una soluzione. Inizialmente perplesso, Hardy decide però di sfruttare l'occasione del viaggio in India di alcuni amici per conoscere Srinivasa Ramanujan, il misterioso impiegato, e scoprire se si tratta di un vero genio matematico o di un impostore. Troverà, al suo arrivo, un giovane che, pur avendo fallito in ogni tipo di studio, ha un talento assoluto per il calcolo. Tra Hardy e Ramanujan comincerà così un rapporto quasi simbiotico, di collaborazione nella ricerca ma anche di amore, incredibilmente fruttuoso ma destinato a risolversi in modo drammatico, con la presa di coscienza da parte del giovane indiano della propria identità e il conseguente esaurimento del rapporto di reciproco bisogno tra i due studiosi.
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Anno edizione:2009
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mandalai 19 maggio 2016
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CARMINE CANFORA 25 dicembre 2010
Sebbene gli argomenti trattati siano l'integrazione, la guerra, la matematica e l'omosessualità, questo libro non può essere considerato né un libro sociale, né storico, né matematico né a tematica LGBT.Leavitt in questo testo è riuscito a raccontare la vita di un uomo da più punti di vista: quello storico, con la guerra che fa da sottofondo e che determina le vicende di ciascun personaggio in modo spesso drammattico; quello sociale, tramite il contatto con Ramanujan e, di conseguenza, con degli usi e costumi radicalmente differenti da quelli inglesi; quello matematico, in quanto tale disciplina è il filo rosso che tiene insieme i personaggi e la trama stessa; quello omosessuale, poiché l'amore tra uomini, sebbene in misura minore e spesso marginale, caratterizza Hardy e la maggior parte dei personaggi. Come al solito, l'autore è un campione nell'analisi emotiva e psicologica dei personaggi, tanto che alla fine sembra di conoscerli da sempre.
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LAURA RISPOLI 22 dicembre 2010
Forse un libro poco godibile per chi di matematica non è un esperto. Al di là di questo sono piuttosto piacevoli le atmosfere dell'Inghilterra accademica degli anni Venti, dove il tema dell'omosessualità si intreccia con quello della genialità e della solitudine. L'unico appunto che potrei fare a Leavitt è la scrittura non proprio fluida. Apprezzabile.
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