Train dreams - Denis Johnson - copertina
Train dreams - Denis Johnson - 2
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Letteratura: Germania
Train dreams
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Descrizione


Nell'estate del 1917 Robert Grainier partecipa all'aggressione di un manovale cinese accusato di aver rubato dai depositi della compagnia ferroviaria; l'uomo scappa lasciando dietro di sé l'eco di parole incomprensibili, una maledizione forse. Quarantuno giorni dopo, Robert vede la prima locomotiva sfrecciare venti metri sopra l'abisso sul ponte che lui stesso ha contribuito a costruire. Tre anni dopo, trova lavoro in una delle grandi compagnie per il trasporto legname; ancora uomini che lavorano duro, cavi e cilindri di ferro, vapore che ruggisce come maestose cascate e cavalli che trascinano macchinari colossali, simili a giganti silenziosi. La storia di Robert Grainier è la storia di un uomo e di un paese, l'America, che spinge a tutta forza il treno dell'industrializzazione e nel contempo si trova smarrito nella violenza delle sue foreste spietate e inospitali, dove vivono uomini che sanno leggere negli occhi degli animali e i ragazzi lupo, venuti da chissà dove. E mentre l'America si lancia verso i confini gloriosi del progresso e cambia il suo stesso paesaggio, gli individui come Grainier combattono le proprie battaglie, pronti a perdere ciò che hanno di più caro inseguendo i binari del grande sogno americano del West.

Dettagli

23 aprile 2013
115 p., Brossura
9788804624516

Valutazioni e recensioni

  • Ema_
    Ma anche tre stelle e mezza

    Denis Johnson è un grande, riconosciuto scrittore, non ci piove. La traduzione di Silvia Pareschi è inappuntabile come sempre. Ma... la storia di Robert Grainier non è indimenticabile nel senso che normalmente si attribuisce a questa parola. Il protagonista rivive la sua esistenza, costellata anche da fatti notevoli, con inaspettata pacatezza: questo in sé non è un male ma la narrazione ne risulta un po' rallentata e quasi, direi, sincopata. Ci rimane una lettura piacevole, senz'altro adatta a chi ama un ritmo più riflessivo e riposante.

  • alida airaghi

    Robert Grainer, è un uomo semplice e rude, con cui la vita non è mai stata tenera. Persi i genitori nella prima infanzia, adottato da lontani parenti, lavora come taglialegna e operaio nella costruzione di ponti e ferrovie che arriveranno a cambiare l’intero paesaggio del West, in una colonizzazione rapida e spietata dei territori più incolti e desolati dell’America degli anni ’20. “Combattevano contro la foresta dall’alba fino all’ora di cena, abbattendo i giganteschi abeti e segandoli in pezzi di dimensioni appena maneggevoli, compiendo imprese… analoghe a quelle delle piramidi, cambiando il volto delle montagne, parlando poco, comunicando a urla, vivendo con la sensazione appiccicosa della pece nella barba, con il sudore che scioglieva via la polvere dai mutandoni e la incrostava nelle pieghe del collo e delle giuntura, e con l’odore della pece così forte che scorticava la gola e irritava gli occhi, coprendo perfino la puzza delle bestie e dello sterco”. Grainer in ottant’anni di vita laboriosa e onesta patisce di tutto: si scontra con la violenza e l’abbrutimento del prossimo, con il fuoco che gli distrugge la casa e la famiglia, con l’artrosi che gli scardina le ossa, con bambini-lupo e fantasmi reincarnati, con tentativi di linciaggio e suicidi: in un orizzonte fisico e mentale privo di qualsiasi ansia metafisica, si riduce a una solitudine condivisa solo con una cagnolina dal pelo rosso, con l’ululato dei coyote e l’osservazione del cielo solcato da uccelli rapaci. Muore nel sonno, anziano e malato, e il suo cadavere viene scoperto dopo mesi, sepolto poi nella terra inospitale che aveva contribuito a rendere più docile e benevola. Lo stile asciutto di Denis Johnson, privo di enfasi e retorica, accompagna la vicenda esistenziale di un uomo semplice, che accetta con rassegnazione qualsiasi avversità, sentendosi parte inessenziale e sostituibile della natura che lo circonda: natura indifferente o addirittura ostile alla presenza umana.

Conosci l'autore

Foto di Denis Johnson

Denis Johnson

1949, Monaco di Baviera

Nato a Monaco di Baviera, è cresciuto in Giappone e nelle Filippine prima di stabilirsi a Washington. Ha scritto otto opere di narrativa, tre raccolte di poesia e un libro di saggistica/reportage. Attento testimone della follia umana nei vari teatri di guerra, ha viaggiato e vissuto nei luoghi più caldi del pianeta.Oltre ad altri importanti premi, nel 2007 ha ricevuto il National Book Award per Albero di fumo (Mondadori 2009), ha poi pubblicato Nessuno si muova (Mondadori 2010), Train Dreams (2013), Mostri che ridono (Einaudi 2016) Jesus' son (Einaudi 2018) e diversi testi di teatro.

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