Trasportata dalle descrizioni e dalla storia avvincente, nel cuore pulsante dell'Argentina a fine 800. Uno splendido libro che celebra l'amore, la resilienza e la magia del tango.
Tango alla fine del mondo
Palermo, 1894. Denunciati per aver manifestato contro le tasse, Michele Maggio, sua moglie Caterina e le gemelle Diana e Olivia vengono cacciati dal paradiso: un piccolo podere a Isola delle Femmine. Don Tano, spietato agente marittimo, vende loro una fazenda in Argentina e i biglietti del piroscafo, promettendo fortuna oltreoceano. Ma al momento della partenza manca un biglietto e Diana, diciassettenne anticonformista e ribelle, è costretta a rimanere da sola in Sicilia. È soltanto il primo degli inganni di Tano che, pazzo di desiderio, la riduce in schiavitù. Nel Nuovo Mondo il terreno promesso si rivela una truffa e Michele è costretto a trovare lavoro al mattatoio di Buenos Aires. La fatica delle giornate è compensata dall'incanto delle notti, trascorse al Bandoneón, un locale del porto dove, assieme ad altri emigranti, inventa il ballo del secolo: il tango. Le note sensuali della nuova danza fanno da sfondo alla passione tra Michele e una signora dei quartieri alti, che sfida le convenzioni nell'oscurità del Bandoneón. È doña Blanca Flores, la moglie del proprietario del mattatoio. Per quanto provino a sottrarsi alla forza del desiderio, i due non possono nulla, investiti da un genere d'amore dal quale non c'è scampo, perché il tango ci ritrova sempre, "il tango sa chi siamo". Intanto Diana, a Palermo, fuggita dal suo aguzzino, medita il riscatto e la vendetta contro chi l'ha abbandonata.
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Autore:
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Editore:
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Collana:
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Anno edizione:2014
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Formato:Tascabile
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Irene 05 febbraio 2025La magia del tango
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Un romanzo ben scritto,interessante il periodo storico che tocca la realta' del sud e l'emigrazione dell' epoca ma la storia mi ha annoiato, la trovo banale e poco reale e,nonostante sono vicina alla fine,ho deciso di interrompere la lettura. saga sui migranti italiani verso l'argentina, richiama i grandi romanzieri francesi di fine ottocento.....in alcuni momenti ti fa venire un'angoscia assoluta ma è veramente un libro scritto bene! i personaggi e le loro storie non te li scrolli più di dosso, provato perchè dopo mesi dalla lettura li ho ancora ben vivi in mente!!!
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cala lampo 28 novembre 2017
Un grande romanzo tout court che sa raccontare, in profondità ma con un ritmo che trascina, personaggi che respirano il soffio della vita, in lotta con se stessi e con il destino, in un succedersi intenso di scoperte mai superficiali o scontate. Diego Cugia, autore di Jack Folla e Alcatraz, si trasforma, rinunciando alle sue precedenti armi vincenti, reinventando un nuovo stile di scrittura che ci fa riscoprire il piacere di leggere, - ogni frase trascina per originalità e forza - ma è anche il racconto di un'epopea dove l'amore,l'odio, il senso della vita, ci coinvolgono fino nell'anima. Il libro ha un solo difetto: una volta che l'inizi non lo molli più.
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