I romanzi cortesi - Chrétien de Troyes - copertina
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Letteratura: Francia
I romanzi cortesi
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Descrizione


Il romanzo arturiano diventa, con Chrétien de Troyes, una forma superiore di narrativa cortese, in cui i precetti etici si fondono con l'imitazione dei poeti latini, l'eredità delle chansons de geste e dei romanzi antichi con una ricca messe di miti e di motivi che affondano le radici nel sostrato celtico della Bretagna. Erec e Enide narra la difficoltà di conciliare amore e dovere; in Cligès elementi della materia bretone si amalgamano con la più antica tradizione classica e greco-bizantina in una narrazione ricca di avventure e colpi di scena; Ivano è quasi un romanzo di formazione nel quale il protagonista, per riconquistare l'amore della sposa, diviene un cavaliere perfetto; Lancillotto è dedicato al celebre amore del cavaliere per la regina Ginevra, che il poeta dipinge con toni ironici ma anche con conturbante adesione; infine Perceval è l'anello di congiunzione con le gesta dei cavalieri di Artù alla ricerca del Graal.
Con uno scritto di C.S. Lewis.

Dettagli

Tascabile
25 gennaio 2017
XLV-575 p., Brossura
9788804670797

Valutazioni e recensioni

  • Miry82
    Lettura interessante

    In questi cinque romanzi l’autore, uno dei grandi poeti europei del medioevo, rielabora la “materia” del ciclo arturiano concentrandosi, in ognuno di essi, su diversi personaggi della corte del leggendario re. Attraverso le storie di cavalieri e damigelle trovano espressione i temi ricorrenti nella tradizione letteraria dell’epoca come le gesta dei più valenti nelle battaglie e nei tornei e “l’amor cortese” in virtù del quale il cavaliere si impegna a servire in ogni modo la donna amata. Tali elementi sono comunque riconducibili a quello che si può definire un codice che regola sia le sfide, di qualunque genere siano, sia le storie d’amore, nei comportamenti reciproci degli amanti. Viene, così, delineato, un percorso di evoluzione dei personaggi che si trovano di fronte a vari avvenimenti che costituiscono delle prove non solo per la loro forza fisica ma anche per quella del loro animo perché sono i sentimenti e la coscienza a guidarli verso il giusto. Lo stile di scrittura è diretto, senza eccessive divagazioni e mostra, in alcune parti, un’attenzione anche all’espressione dei pensieri dei personaggi di ognuno dei quali dalla narrazione e dai dialoghi riesce a mostrare comunque il carattere.

  • torstein
    Gran bontà dei cavalieri antiqui!

    Partire dalle origini dell'amor cortese per lasciarsi trasportare da una prosa - seppur a tratti ripetitiva e oggettivamente meticolosa nella descrizione di Amore e dei suoi effetti - colma di tecnicismi cavallereschi, come anche di parole d'un registro medio, e termini dispregiativi rispettanti l'ortodossia della lingua: i classici romanzi cortesi inseriti in questo libro hanno luogo (ad eccezion della storia di Cligès, che spazia dalla Grecia alla più grande delle isole britanniche) nei domini di Artù, celeberrimo re della Bretagna, il quale si compiace della presenza di paladini audaci e nobili d'animo, con cui far festa nei momenti di ritrovo e incamminarsi su lunghi e talvòlta impervi sentieri, nei quali spesso vi si presentato pulzelle alla ricerca d'aiuto contro un misfatto a loro danno o a quello della propria dama, anziani eremiti predicanti la buona parola della fede cristiana e figure crudeli inveenti contro la lealtà dei grandi vassalli. L'intero iter è adornato da radure ricche di verde vegetazione, ruscelli d'acqua dolce e splendente, castelli imponenti come anche gracili e diroccati, selve quiete e lineari come anche primitive e sommesse dall'oscurità: tutto è in funzione alle gesta d'un carattere principale. Insomma, per chiunque ricerchi chiarezza in merito alle gesta dei coraggiosi cavalieri altomedievali, posti spesso tra il mito e la realtà.

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Foto di Chrétien de Troyes

Chrétien de Troyes

1135, Troyes

Fu attivo tra il 1160 e il 1190. Della sua vita non sappiamo molto, oltre a quel che si può desumerne dalle sue opere. Originario della Champagne, come attestano i tratti regionali della lingua da lui usata, svolse la maggior parte della sua attività alla corte comitale di Troyes. Da ultimo si legò a Filippo d'Alsazia conte di Fiandra, cui dedicò il "Perceval". Diverse ipotesi sono state formulate sulla sua posizione a corte: giurista, araldo d'armi... Dall'ampiezza e la qualità della sua cultura, ben evidente negli scritti, si può dedurre che doveva aver compiuto gli studi del trivio e del quadrivio. Viene considerato il maggior poeta europeo prima di Dante. Con una certa sicurezza, gli si possono attribuire due canzoni amorose alla maniera dei trovadori,...

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