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Anno edizione: 2017
Anno edizione: 2010
Anno edizione: 2024
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Se quando visitate la sezione dedicata all'arte contemporanea, all'interno di un museo, avete l'impressione che i curatori vi stiano amabilmente prendendo per i fondelli, e se di fronte a certe opere avete la tentazione di dire con un vago disappunto "ma quella cosa la potevo fare anch'io" bene, ho il libro perfetto per voi: "Lo potevo fare anch'io" di Francesco Bonami, pubblicato da Mondadori. All'interno di questo saggio l'autore ci accompagna in un viaggio nell'arte contemporanea e ci aiuta a svelare alcuni dei suoi più grandi misteri fondamentali. Com'è possibile che determinati oggetti vengano considerati delle opere d'arte? La teoria all'interno di questo testo è che nel Novecento non siano più fondamentali le competenze tecniche, le capacità stilistiche di un artista, quanto piuttosto la validità delle idee che lui inserisce nelle sue opere d'arte e non è soltanto importante avere l'idea giusta, è fondamentale averla avuta per primi. Una piccola dimostrazione: immagino che tutti voi abbiate visto almeno una volta nella vita il film "Lo Squalo", immagino che sappiate che cos'è un orinatoio e mi auguro vivamente per voi che andiate regolarmente di corpo. Eppure soltanto Damien Hirst ha ben pensato di farsi mandare uno squalo tigre dall'Australia per metterlo sotto formaldeide ed esporlo in una galleria, soltanto Marcel Duchampe ha capovolto un orinatoio e l'ha intitolato provocatoriamente "Fontana" e soltanto Piero Manzoni ha avuto la disgustosa quanto geniale idea di mettere le proprie feci in un barattolo per farle diventare arte. Questi sono soltanto alcuni degli aneddoti che troverete all'interno di questo bellissimo libro.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Aspettative tutto sommato disattese. Il libro si propone di spiegare perché alcuni artisti e le loro opere siano entrati di diritto nell'Olimpo dell'arte contemporanea, nonostante l'apparente bizzarria di alcune di esse. Eppure, dopo aver espletato abbastanza bene il suo intento nei capitoli iniziali, l'autore inverte la rotta: invece di sottolineare l'originalità e il significato delle opere prodotte dagli artisti contemporanei, egli preferisce abbattere la scure della critica e della denigrazione su quelli che - evidentemente - non gli vanno a genio. Voto 3 meno.
bello
Recensioni
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