Di Greene avevo letto solo un altro libro ("Il dottor Fischer a Ginevra") e, non so perché, pensavo che il titolo in oggetto (pubblicato nel 1958) fosse diverso: mi aspettavo un caposaldo dello spionaggio, una specie di 007, un thriller serrato e invece ho scoperto, con grande piacere, che è un libro molto divertente, pieno di arguta ironia, che riesce a creare una storia avvincente restando ben lontano dai cliché di genere. Prende in giro in modo elegante e stigmatizza con intelligenza il clima da Guerra Fredda del periodo, mettendo in luce ipocrisie e idiosincrasie di un "sistema". L'ambientazione cubana è quella del periodo di Batista, pre rivoluzione, e ha un ruolo importante nella storia e nello sviluppo dell'intreccio. Magari ci sono alcune leggerezze e un piglio un po' superficiale nell'affrontare alcuni temi (come la guerriglia e le torture della polizia) ma in generale emerge un buon affresco, anche capace di alcune non banali sfaccettature. Resta un romanzo leggero, di facile lettura, con qualche piccola pecca a livello di trama (specie nel finale, un po' affrettato) perdonabile data la bontà dell'impianto generale.
Il nostro agente all'Avana
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"Il nostro agente all'Avana" narra la vicenda di Jim Wormold, un mite rappresentante di aspirapolveri che, travolto dalle circostanze e dalla propria timida inesperienza, entra a far parte del Servizio segreto britannico e comincia a "inventare" non soltanto esplosive informazioni, ma addirittura l'esistenza di una vasta rete di solerti collaboratori. Il macchinoso intreccio non è solo il pretesto per una satira sottile e caustica, ma fornisce a Graham Greene anche lo spunto per un'affettuosa difesa dei diritti dei più deboli, costantemente soverchiati dagli incomprensibili intrighi dei potenti e dalle loro false ideologie. La pericolosa avventura di Jim Wormold, che raggiunge il suo apice di comicità nella scena di una straordinaria partita a scacchi, costituisce quindi una perfetta sintesi di humour inglese e di pungente polemica sociale. Introduzione di Christopher Hitchens.
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Autore:
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Collana:
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Edizione:3
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Anno edizione:2017
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Upallow 13 maggio 2022Bello e sorprendente
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Un grande classico, non solo della lettura spy, come farebbe presumere il titolo, ma soprattutto della denuncia, in chiave umoristica, si, ma non troppo, della costrizione cui spesso le classi deboli dell'umanità vengono sottoposte. Suo malgrado il mite protagonista viene coinvolto in una turbinosa vicenda a base di spionaggio nella Cuba dove imperano personaggi quali poliziotti crudeli e torturatori (ma in un certo senso quasi riscattati alla fine) espatriati con un passato difficile, figlie pretenziose, spie di vario calibro (su tutte il Grande Capo, di agghiacciante stupidità). In tutto questo bailamme, pur di portare a casa la pagnotta, il nostro si inventa genialmente un intero mondo fantastico, fatto di collaboratori inesistenti, di disegni di postazioni missilistiche mai costruite, sino all'apoteosi finale, con tanto di tentativo di omicidio ed espatrio nella nativa Inghilterra, debacle coronata, però, dall'amore e dal riscatto professionale. L'eccellente scrittura di Greene assicura una lettura scorrevole e piacevole.
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