semplicemente fantastico
La partita. Il romanzo di Italia-Brasile
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Nel pomeriggio più caldo del secolo si incrociano i destini di un arbitro scampato all'Olocausto, un centravanti in attesa di rinascita, un capitano che ha fatto la rivoluzione, un fotoreporter con un dolore al petto, un portiere considerato bollito, un centrocampista con le scarpe dipinte, un commissario tecnico con la pipa e un inviato alla sua ultima estate. Si trovano tutti ai Mondiali di Spagna nel momento in cui l'Italia incontra il Brasile, l'ultima partita prima della semifinale.
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Collana:
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Anno edizione:2021
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Formato:Tascabile
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MARCO SCHIFILLITI 20 novembre 2020
L’inasprirsi della Guerra Fredda, la radicalizzazione della lotta contro l’URSS, la creazione del pentapartito, lo scandalo della P2, lo scandalo del calcioscommesse. Sono questi gli scenari europei e nazionali che si intrecciano con i mondiali di calcio del 1982 in Spagna. “La partita” di Piero Trillini, giornalista e sceneggiatore televisivo, infatti, non è solo il racconto di Italia – Brasile, andata di scena il 5 luglio 1982 allo stadio Sarrìa (oggi non più esistente), ma è un intersecarsi di storie e calciatori, dirigenti sportivi, Capi di Stato, arbitri. Un romanzo dentro il romanzo, e nei ricordi di chi legge il riaffiorare di volti e immagini di uno sport, il calcio che oggi ha cambiato pelle e facce. Erano i mondiali del Brasile di Cerezo, Zico, Falcao, Socrates e Junior, dell’Argentina dell’astro nascente Maradona e dell’Italia di Rossi, che appena tre mesi prima di quella spedizione aveva finito di scontare una squalifica per la controversia del calcio-scommesse e convocato da Bearzot, che aspettò lo stesso Rossi, prima del mondiale e dopo le prime tre disastrose partite, un centravanti fermo da due anni, sotto peso, che appariva spento. Bearzot che lasciò Pruzzo e Beccalossi a casa, che aspettò Bettega fino alla fine e poi porta Selvaggi, che sa che non si muoverà dalla panchina. Le storie di queste uomini, rendono, il racconto della partita ancora più lungo stile Holly e Benji. Nella parte finale del libro Trellini parla di Zico che disse (ma non fu il solo) molti anni dopo che perdere quella partita cambiò tutto in Brasile, filosofia, mentalità. Zico asserì pure che se “il Brasile avesse fatto cinque gol, l’Italia ne avrebbe fatti sei. Così dovevano andare le cose”. Il libro di Trellini quindi, va oltre il calcio, oltre il racconto di una partita. E’ un volume che regala spaccati di storia per chi era, in quel periodo, troppo giovane e non aveva prontezza di quanto accadeva ed è accaduto. È la favola e la storia vera di uomini, come quelli di Bearzot, che hanno saputo affrontare il Brasile a viso aperto, una chiave di volta che poi portò al successo finale del mondiale 1982.
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Massimo Banzato 12 febbraio 2020
UNA DELLE MIE PARTITE PIU' BELLE CHE HO VISTO IN TELEVISIONE CON GLI AMICI CHE STORIA!!!!
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