Un libro che ha due figure centrali. Il denaro (o meglio la sua mancanza). E l'ignoranza (a causa della quale i cafoni vengono raggirati, illusi, sfruttati). E tra loro due c'è Berardo Viola (un uomo senza terra, dalla forza taurina. Un uomo che non è destinato a morire nel suo letto. Un uomo che suo malgrado è un eroe.) Un romanzo che ci racconta la società italiana, di un'Italia non tanto lontana. Ci racconta dei suprusi sulla povera gente, dei fascisti (tragicomica la scena in cui in un rastrellamento in piena regola - di quelli che ce ne saranno di peggiori e più tragici - ad opera delle camicie nere, agli uomini di Fontamara viene chiesto "Viva, chi?" E lì si dipanano le più svariate risposte che i poveri Fontamaresi provano ad azzeccare) e della caccia all' uomo (chi non è con noi è contro di noi) Un libro che in alcune parti mi ha ricordato le stesse atmosfere di marginalizzazione della classe agricola trovate in CRISTO SI È FERMATO A EBOLI di CARLO LEVI, e in altre FIORIRÀ L' ASPIDISTRIA di GEORGE ORWELL per la presenza del dio denaro Consigliatissimo ❗❗❗
