Quaranta poesie
Quando tu e il mio amante fedele v'incontrate Ed egli nel tuo grembo intona melodie, Non dir male dell'anima, Né credere che il corpo sia tutto, Poiché io, sua signora di giorno, so del corpo mali peggiori; Ma con onore dividi in due l'amore Sí che ciascuno non abbia abbastanza dell'una e dell'altro, Ed io senta che ci baciamo A contrappunto il sibilo del serpe, E tu senta se una mano ti esplora la coscia Il sospiro di tutti i cieli in travaglio.
In Yeats si riconosce ormai la maggior voce poetica di lingua inglese degli ultimi cento anni- e v’è chi è pronto ad estendere il confine temporale addirittura a trecento anni, rispettando solo la grandezza di un Shakespeare, di un Milton, di un John Donne. La sua poesia, anche al di là delle sue singolarissime qualità formali, ci rende la figura intera dell’Uomo, il suo costante tormento dovuto alla coscienza della sua inadeguatezza, e insieme la sua gioia di vivere appunto in questa condizione imperfetta. E’ in ciò la sua grandezza.
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Edizione:2
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