Il signor Cevdet e i suoi figli - Orhan Pamuk - copertina
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Letteratura: Turchia
Il signor Cevdet e i suoi figli
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Descrizione


Nel discorso tenuto nel 2006 davanti all'Accademia svedese in occasione del Nobel per la Letteratura, Orhan Pamuk ricorda un episodio avvenuto molti anni prima: "Pieno di trepidazione avevo consegnato a mio padre il dattiloscritto del mio primo romanzo perché lo leggesse e mi desse un parere". Era il 1974 e Pamuk aveva solo ventidue anni quando decise che sarebbe diventato uno scrittore e si chiuse in una stanza per portare a termine il suo primo romanzo: "Il signor Cevdet e i suoi figli", un'ambiziosa saga che attraverso la storia intima di una famiglia di Istanbul ripercorre un secolo di storia turca. Tutti i personaggi dei libri di Pamuk sono alla ricerca disperata di un'identità. A cominciare ovviamente dal fondatore della dinastia Cevdet, umile bottegaio della Istanbul di inizio secolo che tenta di imporsi come commerciante musulmano in una città che limitava il commercio alle minoranze etniche e religiose; per passare ai suoi figli e ai loro amici, esempi di una generazione spaesata, ostinatamente in cerca di uno scopo per vivere in un paese sospeso tra residui della tradizione e un'occidentalizzazione allo stesso tempo agognata e imposta dall'alto; fino ad Ahmet, l'ultimo nipote, che negli anni Settanta partecipa, riluttante, ai movimenti studenteschi. Quando il padre di Pamuk lesse il manoscritto del figlio ne fu ammirato: "Pronunciò parole che mi apparvero esagerate per esprimere la fiducia che riponeva in me e nel mio romanzo: mi disse che un giorno avrei vinto il Nobel".

Dettagli

9 ottobre 2012
699 p., Brossura
Cevdet bey ve oǧulları
9788806213466

Valutazioni e recensioni

  • LakesMeadow

    Bello. Lo associo a "I Buddenbrook" e a "La famiglia Moskat".

  • Un vero e proprio spaccato della società turca attraverso il tempo. Una bella narrazione che descrive i cambiamenti della società attraverso la descrizione degli eventi che caratterizzano la vita di una dinastia familiare di commercianti nel periodo che racchiude la democratizzazione dello stato turco, con descrizione dei paesaggi mediorientali e le atmosfere di quest'area del mondo che costituisce la zona di separazione di due modi distinti di vivere e di fare società. Nell' idea narrativa ricorda un cappello pieno di ciliegie di Oriana Fallaci, anche se questo era autobiografico. Per gli amanti del genere è consigliato è buono è anche lo stile narrativo.

  • MARIO D'ANDREA

    Più che una recensione questa intende essere una riflessione. E' orami sempre più diffusa presso gli editori la prassi di riproporre opere non recenti di autori importanti o che hanno ottenuto successo commerciale. Non discuto la scelta, ma ritengo che al lettore dovrebbe essere data la possibilità di scegliere, specie quando si acquista sul web. Non viene mai indicata, infatti, la data di prima pubblicazione, nè viene riportato il riscontro di copertina. Ci si limita a descrivere la trama e a far intendere che si tratti di una nuova produzione. Nel caso specifico di O. Pamuk ho letto tutti i suoi romanzi, anche prima che gli fosse assegnato il premio Nobel ed è un autore che reputo tra i più significativi ed interessanti. Avrei però visto meglio la pubblicazione di questo romanzo di gioventù (scritto nella seconda metà degli anni '70 e pubblicato all'inizio degli anni '80) in una collan tipo "I Meridiani" in cui si raccoglie l'opera omnia di un autore. Questo romanzo fiume (circa 700 pagine) racconta la storia del commerciante Cevdet e della sua famiglia nell'evolversi del tempo e dei cambiamenti socio-politici che avvengono in Turchia. Lo stile di Pamuk è già riconoscibile e di alto livello, anche se prevale la narrazione di piccoli eventi quotidiani senza quelle riflessioni o quelle implicazioni emotive che hanno caratterizzato le opere successive, ed in particolare "Il museo dell'innocenza" che ritengo un vero capolavoro. Ne consegue che si arriva, stancamente, fino alla fine per la stima dell'autore e per la riconoscenza per quello che ha scritto DOPO! Tuttavia, ribadisco, sarebbe più corretto essere informati prima dell'acquisto (soprattutto via web). La valutazione più corretta sarebbe 3 stelle, ma arrotondo per tutto ciò che Pamuk mi ha trasmesso, leggendolo!

Conosci l'autore

Foto di Orhan Pamuk

Orhan Pamuk

1952, Istanbul

Scrittore turco, Premio Nobel per la letteratura nel 2006. Abbandonati gli studi di architettura, esordisce con il romanzo Il signor Cevdet e i suoi figli (1982), affresco di tre generazioni ambientato nel quartiere natio di Nisantasi, con il quale ottiene grande successo; cui sono seguiti La casa del silenzio (1983) e Il castello bianco (1985), nei quali l’incontro tra un giovane veneziano e uno studioso ottomano è pretesto per affrontare quello, problematico e conflittuale, tra Oriente e Occidente. Lo stesso tema ricorre, declinato in modi diversi, anche nei più recenti Il mio nome è rosso (1998, premio Grinzane) e Neve (2002), dai risvolti più marcatamente politici. Istanbul (2003) ha affascinato per l’abile tessitura che cuce...

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