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Anno edizione: 2012
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Che dire? Sempre piacevole e scorrevole nella lettura e le parodie dei personaggi davvero unici!
L’estate…calda, afosa, opprimente del Sud (a Napoli come a Palermo!). La gelosia…calda, afosa, opprimente di tutti i protagonisti della storia di De Giovanni. L’ipocrisia…calda, afosa, opprimente del regime fascista di quel periodo storico. Un delitto…caldo, afoso, opprimente misto a rabbia, fame, miseria; un delitto che mostra tutte le sfumature del dolore e del dispiacere. Ogni stagione ha il proprio sentimento dominante; ogni stagione ha il proprio delitto. Ma Ricciardi è sempre lì…non batte ciglio. Rimane in piedi, le mani in tasca, la ciocca di capelli sulla fronte. Ma il caldo, afoso e opprimente scioglie anche il suo cuore freddo e lacerato dal Fatto, quel Fatto macabro, sferzante, pungente e opprimente…si, perché il Fatto, qualunque stagione essa sia, non va via. Le stagioni passano, i delitti trovano il loro colpevole, ma il Fatto resta lì…con Ricciardi.
In un rovente mese d'agosto il commissario Ricciardi e il brigadiere Maione devono indagare sull'omicidio della contessa Camparino, nobildonna molto in vista a Napoli e con una vita sentimentale molto movimentata. Ma anche il commissario si troverà inaspettatamente al centro di una vicenda amorosa: Livia è tornata a Napoli per lui; Enrica, forse, sta per farsi una vita senza di lui e lui, Luigi Alfredo Ricciardi, per la prima volta prova un dolore forte e sordo dietro lo stomaco. L'indagine sulla morte della contessa è molto complicata, così come la vita sentimentale del commissario, che proprio attraverso il suo lavoro capirà che il dolore sordo che sente dietro lo stomaco non è altro che la gelosia. Chi è l'assassino della contessa? E chi è il giovane che ogni sera sussurra dolci parole all'orecchio di Enrica? Basta leggere il romanzo e si troveranno le risposte a tutte le domande
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