Non avevo mai letto nulla di Murakami. Agli inizi della storia il protagonista pensa: ‘Resto solo, e penetro fra le pagine del libro. Questa è la sensazione che più amo in assoluto’. È un pensiero che ho spesso avuto leggendo ‘Kafka sulla spiaggia’. La narrazione si muove in vari registri, per lo più astratti (non conosco le religioni orientali, non so quindi se alcuni risvolti si debbano a esse, o solo alla ricerca di effetti estremi). Non è uno dei miei generi preferiti, ma leggerò di sicuro altri libri di Murakami. Nel contesto, mi hanno fatto spesso sorridere le descrizioni di abbigliamenti e oggettistica.. Chissà, forse l’autore ha scelto di citare svariate griffe occidentali perché riteneva la cosa attrattiva per i lettori asiatici.
Kafka sulla spiaggia
Un ragazzo di quindici anni, maturo e determinato come un adulto, e un vecchio con l'ingenuità e il candore di un bambino, si allontanano dallo stesso quartiere di Tokyo diretti allo stesso luogo, Takamatsu, nel Sud del Giappone. Il ragazzo, che ha scelto come pseudonimo Kafka, è in fuga dal padre, uno scultore geniale e satanico, e dalla sua profezia, che riecheggia quella di Edipo. Il vecchio, Nakata, fugge invece dalla scena di un delitto sconvolgente nel quale è stato coinvolto contro la sua volontà. Abbandonata la sua vita tranquilla e fantastica, fatta di piccole abitudini quotidiane e rallegrata da animate conversazioni con i gatti, dei quali parla e capisce la lingua, parte per il Sud. Nel corso del viaggio, Nakata scopre di essere chiamato a svolgere un compito, anche a prezzo della propria vita. Seguendo percorsi paralleli, che non tarderanno a sovrapporsi, il vecchio e il ragazzo avanzano nella nebbia dell'incomprensibile schivando numerosi ostacoli, ognuno proteso verso un obiettivo che ignora ma che rappresenterà il compimento del proprio destino. Diversi personaggi affiancano i due protagonisti: Hoshino, un giovane camionista di irresistibile simpatia; l'affascinante signora Saeki, ferma nel ricordo di un passato lontano; Òshima, l'androgino custode di una biblioteca; una splendida prostituta che fa sesso citando Hegel; e poi i gatti, che sovente rubano la scena agli umani. E infine Kafka. "Uno spirito solitario che vaga lungo la riva dell'assurdo".
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Autore:
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Editore:
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Collana:
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Edizione:1
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Anno edizione:2013
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Andrea T. 30 settembre 2025Kafka sulla spiaggia
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Momo 10 agosto 2025Un capolavoro
Che dire di questo libro? Leggetelo. È una storia che, sebbene assurda, riesce a tirare fuori in ognuno una riflessione tutta sua. L'ho letto per la prima volta a 17 anni e rileggerlo a 30 È completamente tutta un'altra cosa, una riscoperta. Super consigliato!
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Piera 13 luglio 2025Insomma
Le mie aspettative erano troppo alte; il libro non mi ha particolarmente colpita. L’ho trovato un po’ noioso e lento. Carini alcuni personaggi e situazioni, ma mi aspettavo molto di più.
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