Lamento di Portnoy

Un lungo monologo a tratti esilarante di un ebreo che descrive le dinamiche della sua vita e della sua famiglia

L'Alexander Portnoy di Philip Roth è un concentrato di educazione e tradizione ebraica e perversione, due aspetti poco concilianti l'uno con l'altro. Philip Roth è irriverente, scorretto e ironico nel descrivere la vita di Portnoy, presentata al lettore attraverso il ricordo, o più correttamente attraverso la psicoanalisi cui Portnoy si sottopone. La mancanza di una narrazione lineare è tuttavia l'aspetto che mi ha meno colpito.

Pur riconoscendo le assolute capacità letterarie dell'autore, questo libro non ha fatto per me. Non mi ha minimamente presa. L'ho trovato molto ripetitivo nei concetti e poco appassionante nella storia.