Ernesto - Umberto Saba - copertina
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Letteratura: Italia
Ernesto
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Descrizione


Uno dei romanzi piú affascinanti del Novecento italiano.

Nella storia di Ernesto – l'incontro tra un uomo e un ragazzo nella Trieste di fine Ottocento – Saba ricostruisce con innocente sensualità, nell'emozione sincera e assoluta degli affetti, la nascita di ogni amore; per questo le sue pagine non hanno nulla del demonismo scabroso o dell'intellettualismo angosciato di Mann, Musil o Gide. Esse propongono una forma di originale autobiografismo attraverso uno sdoppiamento di voci e di punti di vista, che consente al protagonista di ritrovare l'ingenuità adolescenziale e contemporaneamente rielaborare avvenimenti e sensazioni. Questa edizione, recuperata dai dattiloscritti originali, ristabilisce i dialoghi nella loro integrità, permettendo di apprezzare la trasparenza e immediatezza della parlata triestina, e ripristina alcuni punti omessi o non chiari.

Dettagli

2015
Tascabile
23 marzo 2015
9788806226961

Valutazioni e recensioni

  • vsddd
    bello

    scritto nel 1953, quando l'autore si trovava ricoverato in una clinica romana (i primi tre episodi) e in parte dopo il suo ritorno a Trieste. Vergato in gran parte in dialetto triestino (fate conto anche di questo aspetto, se siete interessati alla lettura, visto che in alcuni passaggi potrebbe essere complicato da tradurre in italiano), è rimasto incompiuto. Fu pubblicato postumo da Einaudi nel 1975 a cura della figlia Linuccia (Saba ordinò prima di morire che fosse bruciata l'opera). La storia è ambientata nella Trieste del 1898 e racconta la vita di Ernesto (giovane personaggio che ripercorre evidentemente la travagliata biografia di Umberto Saba), i suoi traumi familiari, la sua omosessualità, la sua profondissima necessità di affetto. Potrebbe essere un riuscitissimo romanzo di formazione questo, attento com’è ai riti di passaggio, al crescere del protagonista. Ma la scelta di abbandonarlo ne ha sacrificato lo sviluppo. Ernesto rimane dunque ancora un ragazzo, una proiezione di Saba al passato. Umilmente penso che l'unico romanzo che Saba scrisse rimase incompiuto per la sua carica di verità e scandalo che lo gonfiava. Il poeta dell'inconscio, tra quelle pagine, era semplicemente Umberto. Era l'uomo-bambino che non aveva mai detto, o meglio, non aveva mai saputo dire così nemmeno nella migliore poesia. Trovo per questo che l'opera sia un gioiellino autentico, un modo per abbracciare e accogliere il cuore di Umberto Saba tra le proprie braccia, potendo volergli soltanto un gran bene.

  • ginevra.bla
    Un Saba inedito

    Un breve romanzo molto interessante che mai avrei pensato potesse provenire dal Saba poeta studiato a scuola. Con una prosa a metà tra il triestino e l’italiano (quindi di non sempre facile comprensione, unico difetto del libro), viene raccontata una storia segreta ambientata in un ambiente mitteleuropeo ormai al tramonto. Pur avendo trame molto diverse potrebbe essere secondo me un ottimo compagno a “Morte a Venezia” di Thomas Mann.

  •  Roberto

    Un breve romanzo scoperto per caso, molto utile per approcciare la vita e la poetica dell'autore. L'adolescentre triestino Ernesto vive i turbamenti e le perplessità della propria età, in una ricerca di sé che passa attraverso le relazioni (sentimentali e fisiche) con due maschi e con una prostituta matura. La ricerca, tipica di Saba, di restituire la realtà quotidiana nella sua verità si esprime, nelle sue poesie, attraverso un linguaggio molto semplice; in 'Ernesto' lo stile dell'autore si spinge oltre, poiché i personaggi parlano con un forte accento triestino, reso efficacemente e in maniera comprensibile.

Conosci l'autore

Foto di Umberto Saba

Umberto Saba

1883, Trieste

Umberto Saba è stato un poeta italiano. La madre, ebrea, fu abbandonata dal marito prima della nascita del figlio: S. conobbe il padre solo da adulto ma ne rifiutò il cognome, Poli, assumendone uno che suonasse omaggio alla razza materna («saba» significa «pane» in ebraico). Senza aver terminato gli studi, lavorò come praticante in una casa di commercio triestina e anche come mozzo su un mercantile. Fu militare durante la grande guerra, ma non andò mai al fronte. L’esordio poetico di S. era avvenuto già nel 1903 con l’edizione privata de Il mio primo libro di poesia, ma la sua prima vera uscita pubblica è del 1911, con Poesie, introdotte da S. Benco. Seguiranno nel ’12 le liriche di Coi miei occhi e il saggio...

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