Firmino. Avventure di un parassita metropolitano

Come si può, da amante dei libri, non affezionarsi a Firmino? Un topo che non vuole altro nella vita che essere accettato dalla società degli umani e ci prova in tanti modi, più e più volte, fino a trovare il suo angolo di pace. Lui legge, legge per davvero i libri, e sa dire se vale la pena la lettura già solo assaggiando un pezzetto di pagina, sgranocchiandolo come uno snack. Piccolo e deforme a causa della testa più grande, triste e malinconico, troverà la sua strada.

È la storia di un topo di città che inizia a divorare libri, dapprima per nutrire il corpo, poi la mente. Piano piano scopre il mondo e tra una lettura e l'altra, il nostro piccolo protagonista svela i suoi sogni. Mentre insegue la vita le persone intorno a lui cambiano, il quartiere si trasforma mandando a pezzi anche alcune sue certezze. Il libro è davvero originale, tutto viene raccontato dal punto di vista di questo animaletto che poi, non è così diverso dagli essere umani. Altre recensioni su: https://www.instagram.com/slalom_tra_le_pagine/?igsh=eG1sYTdia2MwcXE2 https://www.facebook.com/profile.php?id=61566921447478

Un libro profondo e che fa riflettere. Potremmo dire che Firmino è un Remì (il protagonista di Ratatuille), che invece di amare la cucina ama i libri. Firmino, infatti, mangerà letteralmente un libro dopo l’altro finché non si accorgerà di riuscire a leggerli, e da lì inizierà a divorarli senza sosta, ma con la mente. Presto si accorgerà di non essere uguale ai protagonisti dei romanzi che legge, e questo genererà in lui un senso di malinconia che non verrà mai colmato e che lo porterà a fare delle riflessioni sul destino e sul senso della vita.