Io non sono stato a teatro, non ho letto il libro e quindi non posso recensire il progetto paoliniano. Ma, scusate, perché non avete accluso al libro anche il dvd...? Adesso c'è il Covid,e a teatro, soprattutto fuori regione non ci si può andare, permettete ai cultori del genere di tenersi aggiornati, per cortesia. Comunque Paolini è una garanzia. Voti massimi a scatola chiusa.
Le avventure di Numero Primo
Vincitore del Premio "Mario Rigoni Stern" 2018 per la letteratura multilingue delle Alpi
Candido e saggio, un po' Pinocchio e un po' E. T., Numero Primo resterà nella memoria dei lettori come una delle invenzioni piú felici della narrativa contemporanea.
Smilzo, agile con il ciuffo castano che gli cadeva sugli occhi uno più verde dell'altro, si aggirava tra i larici e i pini, tra gli abeti rossi e i faggi, s'inerpicava sui pendii, calcava leggero i sentieri sui prati e tra le rocce, curioso. Pareva seguire una sua rete segreta di percorsi. Era come se fosse a casa sua, una creatura nel proprio ambiente naturale. Un giorno, felice, tornò con un'enorme cacca di orso. L'aveva raccolta e deposta in un cesto di erbe, rametti e foglie che aveva intrecciato. La teneva in camera, appoggiata su un sasso grande come una cassetta di frutta. - Magari ne trovassi un'altra! - disse. - Perché? Non ti basta avere quella? - gli chiese Ettore, che aveva storto il naso. Non che la cacca puzzasse, era già secca. - Nessuno ha due cacche di orso, papà! L'orso fa anche trenta chilometri tra una cacca e l'altra!
Numero Primo è il nome scelto per sé da uno strano bambino, che irrompe nella vita di Ettore, fotoreporter di guerra che a quasi sessant'anni si ritrova a fargli da padre. È stato desiderato e pensato da una madre scienziata, ma concepito e messo al mondo da un'intelligenza artificiale avanzatissima, tanto da aver sviluppato una coscienza. Non è una creatura uguale alle altre, non conosce quasi niente, tutto gli appare nuovo, bello; possiede il dono di trovare la magia nelle cose piú comuni e, quando non la trova, di crearla. E le cose che non sa, le impara subito, per mezzo di misteriose connessioni. Chi lo incontra si riscopre diverso, migliore. Di lui si accorgono anche gli osservatori di una multinazionale, un Erode tecnologico che, dietro la facciata filantropica, nasconde un'oscura volontà di potenza. Cosí Ettore e Numero sono costretti a fuggire e a nascondersi. Ad aiutarli, una folla di personaggi bizzarri: scienziati rasta in grado di salvare Venezia dall'acqua alta, parcheggiatori abusivi che gestiscono nuove forme di ospitalità diffusa, commercianti sardo-cinesi, giostrai con il cuore grande e una lunga storia di resistenza. Lieve come una favola, vero come un reportage, Le avventure di Numero Primo ci regala storie e riflessioni a non finire, e soprattutto un protagonista del quale è impossibile non innamorarsi.
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Anno edizione:2017
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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GABRIELE RUFFATTI 10 maggio 2018
Il libro narra la bella storia dell’amore di Ettore che, a quasi settant’anni, si trova davanti il suo Pinocchio, un figlio che ha deciso di chiamarsi Numero Primo. È stato generato da un’intelligenza artificiale dotata di coscienza. Ettore cercherà di salvare il figlio da un Erode tecnologicamente avanzato, a capo di una multinazionale che dietro un’immagine filantropica apprezzata e premiata dalla società nasconde la solita smania di potere. Numero Primo è un bambino davvero particolare, ha la capacità di apprendere e crescere molto in fretta, grazie alla possibilità di accedere ad una enorme base di conoscenza tramite misteriose connessioni, ma soprattutto si fida del mondo e allo stesso tempo è capace di superare i pericoli proprio perché rende migliore chi lo incontra. Ma anche Ettore è un padre speciale, perché sa accettare e sa fidarsi. Saprà farsi carico del bambino e saprà proteggerlo. Siamo nel Nord Est prossimo venturo, dove molto si è trasformato (Gardaland, Venezia, Porto Marghera) ed è abitato da intelligenze artificiali evolute, robot di vari tipi, droni, capre che si stampano in 3D, ma anche scienziati con una profonda etica, giostrai con un grande cuore e una folla multi-etnica che abita il centro di Mestre. L’ambiente è quello di un futuro prossimo realistico, frutto dell’ispirazione derivata anche da fonti autorevoli come Kevin Kelly, Gunther Anders e Erwin Schroendinger. Affronta temi di grande attualità e ci interroga su quale potrà essere il nostro domani, sui pericoli che corriamo e su come possiamo prepararci ad evitarli. Pone le domande giuste e lo fa in modo leggero, con una fiaba. Una lettura consigliata per divertirsi, emozionarsi, ma anche per riflettere sul presente e sul futuro che stiamo lasciando a chi verrà dopo di noi.
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PAOLO PERICO 17 febbraio 2018
Bello Paolini non si smentisce!
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