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Anno edizione: 2022
Anno edizione: 2022
Anno edizione: 2024
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Libro vincitore del Premio Letterario Internazionale Elba - Raffaello Brignetti 2023 e del Premio André Malraux 2023«Se proprio dovessi, sceglierei la Tasmania. Ha buone riserve di acqua dolce, si trova in uno stato democratico e non ospita predatori per l’uomo. Non è troppo piccola ma è comunque un’isola, quindi facile da difendere. Perché ci sarà da difendersi, mi creda».
Tasmania è un romanzo sul futuro. Il futuro che temiamo e desideriamo, quello che non avremo, che possiamo cambiare, che stiamo costruendo. La paura e la sorpresa di perdere il controllo sono il sentimento del nostro tempo, e la voce calda di Paolo Giordano sa raccontarlo come nessun’altra. Ci ritroviamo tutti in questo romanzo sensibilissimo, vivo, contemporaneo. Perché ognuno cerca la sua Tasmania: un luogo in cui, semplicemente, sia possibile salvarsi.
Ci sono momenti in cui tutto cambia. Succede una cosa, scatta un clic, e il fiume in cui siamo immersi da sempre prende a scorrere in un’altra direzione. La chiamiamo crisi. Il protagonista di questo romanzo è un giovane uomo attento e vibratile, pensava che la scienza gli avrebbe fornito tutte le risposte ma si ritrova davanti un muro di domande. Con lui ci sono Lorenza che sa aspettare, Novelli che studia la forma delle nuvole, Karol che ha trovato Dio dove non lo stava cercando, Curzia che smania, Giulio che non sa come parlare a suo figlio. La crisi di cui racconta questo romanzo non è solo quella di una coppia, forse è quella di una generazione, sicuramente la crisi del mondo che conosciamo – e del nostro pianeta. La magia di Tasmania, la forza con cui ci chiama a ogni pagina, è la rifrazione naturale fra ciò che accade fuori e dentro di noi. Così persino il fantasma della bomba atomica, che il protagonista studia e ricostruisce, diventa un esorcismo: l’apocalisse è in questo nostro dibattersi, e nei movimenti incontrollabili del cuore. Raccogliendo il testimone dei grandi scrittori scienziati del Novecento italiano, Paolo Giordano si spinge nei territori più interessanti del romanzo europeo di questi anni, per approdare con felicità e leggerezza in un luogo tutto suo, dove poter giocare con i nascondimenti e la rivelazione di sé, scendere a patti con i propri demoni e attraversare la paura.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Probabilmente è il miglior romanzo mai scritto da Giordano, anche se ho impiegato più tempo a leggere queste sue 200 pagine che un libro da quasi mille. Solitamente Giordano sbagliava, a mio parere, i finali (su tutti Divorare il cielo), qui invece chiude perfettamente, con coerenza a ciò che ha scritto nella pagine preceenti. Il protagonista, questo suo alter ego, è un professore di fisica, scrive articoli per il Corriere della Sera e si interessa dei problemi climatici del pianeta, parlando delle nuvole insieme a un premio Nobel che ne studia la conformazione rivelando i problemi causati dall'inquinamento. Il protagonista vuole scrivere un libro sulla bomba atomica (un libro che sicuramente non interessa a nessuno) e le varie pagine, nel solito modo "asettico" di Giordano, si mescolano i sentimenti del protagonista con la moglie, da cui non riesce ad avere figli, l'amicizia con Giulio, un ex compagno di studi, quella con Novelli, uno stimato professore che studia le nuvole, il sacerdote Karol e con una giornalista con cui stringe un'amiciazia particolare, Mi è piaciuto molto, nonostante l'argomento sia molto scientifico per un comune mortale, ma non annoia perché spiegato bene. Un autore che stiamo che finalmente mi ha soddisfatto al 100%.
Un grande romanzo contemporaneo, la parola "precario" è lo strumento per decifrare quello che Paolo Giordano intende narrare. E tutto si può e si deve leggere sotto quest' ottica: le relazioni (la manutenzione della coppia, l'alimentazione delle amicizie, la sopravvivenza del concetto di famiglia); la concezione tradizionale del lavoro; il clima che precipita; la complicata impresa di dare una risposta all' antica domanda sul senso della vita. Ha senso quello che faccio? Ha senso l'impegno, la fatica, l'ideale, il ragionare, il futuro? Tasmania appare dunque al contempo una soluzione, un obiettivo, un desiderio. O un (non) luogo dove attendere, inermi, la fine.
bella scrittura. scorrevole. offre buono spinti di riflessione
Recensioni
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