Little darling, it's been a long cold lonely winter
Noi, la maglietta non l'abbiamo cambiata.
E oggi come allora non siamo dei fuoriclasse, ci salva la buona volontà. E allora cosa vuoi che siano trentatrè anni in più o in meno.
Gli avversari non sono gli stessi. Alcuni erano e sono così coglioni che non vale la pena prenderli a calci, ci sia o no la scusa del pallone.
Per altri, pochi e selezionati, abbiamo scoperto all'ultimo momento che ci somigliano, anche se li chiamavamo fascisti.
E allora si gioca, anche se quelli di oggi hanno gel e tatuaggi, le scarpe multicolori, e fanno tanto chiasso da attirare l'attenzione delle nostre figlie.
Stefano Ferrio ci racconta in queste pagine una partita che non è mai finita veramente.
Per consigliare un libro appena letto occorrono motivazioni, decidere per chi è adatto.
Secondo me lo devono leggere quelli che sanno cosa vuol dire una partitella notturna in piazza o all'oratorio.
E quelli che all'epoca non c'erano.
Va letto per quelli che ci sono stati. Per quelli che abbiamo perso per strada.
Va letto per ricordare un tempo in cui c'erano le piazzette nere e quelle rosse.
Va letto perchè si parla di vita e pallone, o meglio, come ha detto un tale, perchè
IN QUESTE PAGINE RESPIRA L'ANIMA DEL VERO CALCIO
E quel tale all'anagrafe si appella Gianni Mura, fate un po' voi.
Va letto per questioni metereologiche, perchè c'è un posto in cui nasce il sole e ritrovare le cose.
Ma questo lo scoprirete solo leggendo.
