Se già dai primi secondi di vita iniziamo a morire, che senso ha vivere? Qual è il significato della vita, la trama di un racconto, se conosciamo già la fine? Queste domande sono il filo conduttore dell’intera esistenza, e del romanzo, sono le paure dei singoli protagonisti, sono le perplessità di chi legge, sono il prologo, l’epilogo e il senso stesso della storia: è tra l’inizio e la fine che sta il corpo di un racconto, come la vita, che non è la nascita e non è la morte ma è il trascorrere, l’esserci. Dunque il senso della vita è darle un senso, una forma, seguendo l’opera ipotetica di uno scultore e l’evolversi della massa informe capiamo che noi soltanto siamo gli artefici di tutto, senza attenuanti, senza suggerimenti, senza ingerenze, la vita è nostra e nessun altro mai potrà darle significato, nessuno mai potrà toglierglielo.
"Se niente ha senso, è meglio non far niente piuttosto che qualcosa" dichiara un giorno Pierre Anthon, tredici anni. Poi, come il barone rampante, sale su un albero vicino alla scuola. Per dimostrargli che sta sbagliando, i suoi compagni decidono di raccogliere cose che abbiano un significato. All'inizio si tratta di oggetti innocenti: una canna da pesca, un pallone, un paio di sandali, ma presto si fanno prendere la mano, si sfidano, si spingono più in là. Al sacrificio di un adorato criceto seguono un taglio di capelli, un certificato di adozione, la bara di un bambino, l'indice di una mano che suonava la chitarra come i Beatles. Richieste sempre più angosciose, rese vincolanti dalla legge del gruppo. È ancora la ricerca del senso della vita? O è una vendetta per aver dovuto sacrificare qualcosa a cui si teneva davvero? Abbandonati a se stessi, nella totale inesistenza degli adulti e delle loro leggi, gli adolescenti si trascinano a vicenda in un'escalation d'orrore. E quando i media si accorgono del caso, mettendo sottosopra la cittadina, il progetto precipita verso la sua fatale conclusione. Il romanzo mette in scena follia e fanatismo, perversione e fragilità, paura e speranza. Ma soprattutto sfida il lettore adulto a ritrovare in sé l'innocente crudeltà dell'adolescenza, fatta di assenza di compromessi, coraggio provocatorio e commovente brutalità.
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Anno edizione:2011
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