Ho letto spesso gli editoriali di Ezio Mauro quand'era direttore de "La Repubblica" ed ancor prima i suoi articoli sulla perestrojka ed il cambiamento da essa apportato, Come giornalista l'ho sempre trovato puntuale e garbato, tipico piemontese ma non avevo mai letto un suo libro e probabilmente ho iniziato con quello sbagliato. Il testo è insipido, ben scritto ma non appassiona, non trasporta il lettore anzi a volte lo annoia con informazioni fin troppo didascaliche: non ha l'accuratezza e la puntualità di Emilio Gentile nè il romanzato di Scurati, rimane incerto. E' l'ennesimo racconto di uno dei periodi più brutti della nostra storia che non aggiunge nulla di nuovo a quanto già letto e scritto, da evitare.
L'anno del fascismo
Libro vincitore del Premio Cimitile 2023, saggisticaLibro finalista del Premio Estense 2023Ezio Mauro racconta l’anno decisivo della frattura tra due epoche: dopo la guerra, davanti al potere declinante delle dinastie, c’è in Italia l’impeto crescente, violento, del nuovo movimento fascista. È già un potere?
«Il 1922 sembrava un anno difficile e violento in un Paese smarrito, e invece era la soglia italiana della dittatura.»
"I fascisti spuntarono pochi minuti prima delle due, protetti dal botto dei petardi nelle vie e nei cortili, mentre i balli erano ripresi dopo il brindisi. Da dentro giungevano le note morbide e i versi innocenti di Abat-jour, ma un colpo di pistola nella strada fermò la musica. 'Aprite, o sarà peggio.' Con centocinquantun bossoli per terra finiva la prima notte di gennaio e cominciava il 1922 italiano, l'anno del fascismo." Nei mesi bui che conducono alla dissoluzione dello Stato liberale Mussolini, con la sua concezione tragica e spettacolare della vita, incrocia lo spirito del tempo: la politica viene ridotta alla sua dimensione fisica, la ritualità soppianta la cultura. Attorno, un cielo vuoto di stelle spente, in un mondo politico in disfacimento incapace di leggere la società in trasformazione, frastornato dall'eco mondiale della rivoluzione bolscevica e dalla suggestione contagiosa che il mito della Russia irradiava da San Pietroburgo. Lo Stato liberale italiano sembrava esausto e non lo sapeva, incapace di fronteggiare i nuovi fenomeni sociali e politici, come se non rientrassero più dentro le sue categorie antiche. Il re è solo. Tocca a lui riempire la scena istituzionale, Capo per grazia di Dio e volontà della nazione di uno Stato che si frantuma venendo meno ai suoi impegni costituzionali, e giorno dopo giorno si arrende alla furia fascista che lo incalza per soppiantarlo. Ezio Mauro racconta l'anno decisivo della frattura tra due epoche: dopo la guerra, davanti al potere declinante delle dinastie, c'è in Italia l'impeto crescente, violento, del nuovo movimento fascista. È già un potere?
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Anno edizione:2022
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Sine ira et studio 08 febbraio 2023Libro mediocre
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