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Anno edizione: 2024
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Un breve testo indispensabile per comprendere la vicenda di Tolstoj: l'autore si mette a nudo, rivelandoci i più reconditi tormenti dell'animo, donandoci così spunti e stimoli di riflessione capaci di scuotere ancora oggi la coscienza di ogni uomo che si interroga sul senso dell'esistenza.
Il piccolo volumetto è una lettura piacevole e scorrevole che induce alla riflessione guidata dallo stesso autore. I temi trattati sono ancora attualissimi sebbene il contesto sia naturalmente basato su presupposti dell'epoca. La lettura si apre con un uomo privilegiato della società russa. Aristocratico padre di famiglia e scrittore, Tolstoj si ritrova a domandarsi: "Perché? Perché io e che senso ha tutto questo?". La profonda depressione che colpisce l'autore lo porta a contemplare il suicidio ma anche e soprattutto a riflettere su cosa gli sta succedendo paragonandosi ad altri grandi filosofi che hanno attraversato un simile percorso. L'osservazione di ciò che lo circonda lo avvicina sempre più al popolo lavoratore, oppresso da una vita di sofferenze tuttavia intriso di una profonda fede. Tolstoj cerca di spiegare cos'è la fede e perché è la risposta migliore alla sua crisi esistenziale. Ho particolarmente apprezzato la postfazione di G. Pacini, il quale stimola un'ulteriore riflessione da un punto di vista più moderno ed estraneo alla crisi stessa.
“La confessione” di Lev Tolstoj Chiunque ama gli scritti di Tolstoj non può fare a meno di leggere questo breve ma intenso libro autobiografico che fa da spartiacque nella lunga vita del grande autore. Il testo,come ho già scritto in un post di paragone con “Memorie dal sottosuolo” di Dostoevskij,è l’analisi che fa Tolstoj della sua vita e le conseguenti domande esistenziali che ne scaturiscono e che sviscerano la propria esistenza portando alla luce mille interrogativi in cerca di risposte che poi alla fine l’autore troverà dopo aver paragonato ogni suo dubbio con l’analisi di grandi filosofi o della scienza per poi finire con la religione. La confessione viene scritto da Tolstoj subito dopo “Anna Karenina”,e chi lo ha letto sa bene che gli ultimi capitoli di Anna sono incentrati su domande esistenziali con sfondo religioso,e prima degli ultimi suoi due libri che sono “La sonata a Kreutzer” e “Resurrezione” entrambi di forte impatto emotivo e in difesa dei poveri (i contadini) come in “Resurrezione” o di forte denuncia verso la classe borghese “maschile” come ne “La sonata a Kreutzer”. La prosa scorre molto bene e i concetti,anche se profondi,sono narrati in modo semplice e di facile comprensione. Una lettura da non perdere!
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