“Presagio triste” è un racconto di perdita, ma anche di attesa, di connessioni sottili e invisibili che resistono al tempo e alla morte. Yoshimoto racconta l’elaborazione del lutto con una delicatezza che disarma. Il dolore non è mai violento, ma costante, come un’onda che si ritira e ritorna, ogni volta più silenziosa. La protagonista, Sayaka, vive tra sogno e realtà, veglia e sonno, vita e morte. In questa sospensione tipica della scrittura di Banana, anche le cose più quotidiane — un pasto, una conversazione, una passeggiata — diventano riti di guarigione. Il “presagio triste” è la sensazione che accompagna l’intero romanzo. Quel sentore sottile che qualcosa stia per cambiare, per svanire o per rinascere in un'altra forma. È un libro che non spiega il dolore, ma ci si avvicina con rispetto, lasciandoti un’impressione: che anche nella tristezza ci sia qualcosa di luminoso, che a volte ci salva senza far rumore.
Presagio triste
Cosa turba la serenità della diciannovenne Yayoi? Della sua vita idilliaca in seno a una "famiglia felice della classe media che sembra uscita da un film di Spielberg", dove il giardino è ben curato, gli abiti perfettamente stirati, i fiori sempre freschi sul tavolo e i genitori comprensivi e sorridenti? Forse a minacciare l'equilibrio di Yayoi è una sensibilità paranormale che le fa percepire presenze invisibili, e che contrasta con l'incapacità a ricordare gli anni dell'infanzia, stranamente cancellati dalla sua memoria. O forse il pericolo è il suo trasporto per Tetsuo che tende a superare i limiti dell'affetto fraterno.
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Autore:
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Collana:
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Edizione:4
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Anno edizione:2015
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Eleonora 06 ottobre 2025presagio triste
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erigibbi 22 ottobre 2021Lettura piacevole
Leggendo Presagio triste di Banana Yoshimoto ho sempre percepito questa malinconia di fondo; malinconia dovuta a una mancanza. A Yayoi non mancano solo dei ricordi, non mancano solo delle risposte, manca qualcosa e manca qualcuno. È come se percepisse l’assenza di quello che poteva essere e che non è stato. E questa mancanza, questa assenza, l’ho percepita anch’io, semplice lettrice e spettatrice della sua storia. Sebbene abbia continuato a percepire queste emozioni fino alla fine, devo dire che nelle ultime pagine ho cominciato a percepire anche speranza da parte della protagonista, forse perché quel qualcosa è stato ritrovato. Non tutto, non in modo completo, ma qualcosa. Banana Yoshimoto ha trattato ancora una volta temi delicati come la perdita, la morte, e anche l’amore. Temi delicati trattati a sua volta con delicatezza, con eleganza, con semplicità, ma senza risultare banale. È un modo diverso, più fragile se vogliamo, di parlare di tematiche di cui non tutti sanno scrivere in modo adeguato. Presagio triste è stata una lettura piacevole, anche poco impegnativa, grazie allo stile dell’autrice che rende tutto più semplice, leggero e decisamente poetico.
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Yayoi è una ragazza di diciannove anni che ha vissuto un'infanzia felice. Ma qualcosa la turba: alla ragazza sembrano riaffiorare ricordi che non fanno parte del suo passato. Cerca così un po' di tranquillità a casa della zia Yukino, una persona unica e disordinata. Però questa calma è spezzata dalla scomparsa della zia. Yayoi andrà alla ricerca della zia insieme al fratello Tetsuo, verso il quale nutre sentimenti più profondi rispetto all'amore fraterno. Cosa si nasconderà dietro a tutto questo? Un libro da leggere tutto d'un fiato, con una storia semplice, ma non banale.
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