Durante la festa dell’Epifania a Bellano, un ladro detto “Il pianista” per via delle sue lunghe dita affusolate si ritrova quasi per caso in una casa a suonare il pianoforte con una vecchia signora. La serata però è magica e il pianista si ritrova coinvolto in una misteriosa storia. Un breve racconto piacevole anche se il finale è intuibile da subito. Mi ha infastidito molto però la scelta grafica di mettere a volte sì e altre no le virgolette per i discorsi diretti: in questo modo a volte è difficile capire se si tratta di un pensiero o di un discorso durante i dialoghi.
Pianoforte vendesi
È la notte dell'Epifania, sera di festa a Bellano. Dal treno scende "il Pianista"? Così chiamato per via delle sue mani lunghe e affusolate?, Ladro di professione. Piove, fa freddo. Perlustrando le contrade nell'attesa della folla che assisterà alla processione dei Re Magi, il Pianista incappa in un cartello affisso su un vecchio portone: «Pianoforte vendesi». Incuriosito, dopo aver saputo che l'appartamento è disabitato e visto che il tempo non migliora, rovinando così la festa e soprattutto trattenendo nelle loro case le sue possibili prede, decide di entrare... Pianoforte vendesi è la storia di un ladro che deve scegliere tra le buone e le cattive azioni: il bianco e il nero, come i tasti del pianoforte. I gesti che si troverà a compiere rivelano un grande desiderio di riscattare la sua umanità. Sullo sfondo c'è un'intera collettività, un paese sospeso? Per una notte? Fra legalità e illegalità, fra lecito e illecito, fra comandamento etico e abitudine. In questo romanzo breve e di straordinaria intensità, Andrea Vitali ci fa scoprire una Bellano inedita, notturna, forse un po' magica. Tra le strade e nelle case si avverte ancora l'eco, e forse il respiro, di tutti coloro che lì hanno vissuto, gioito, sofferto, sognato, amato. Così, attraverso le atmosfere soffuse e le penombre di "Pianoforte vendesi", Andrea Vitali rende omaggio alla sua città. Senza però dimenticare mai i guizzi folgoranti del suo umorismo.
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Edizione:2
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Anno edizione:2009
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ALBERTO ASCANI 08 aprile 2016
molto spesso le piacevoli letture nascono da piccole cose che nascondono la loro grandezza e fantasia.
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Il pianista, protagonista di questo libro di Vitali, non sa suonare. Per la verità non sa fare granché, vive cercando il suo posto nel mondo e scegliendo spesso la via più semplice: quella dell’illegalità. Durante la notte dell’Epifania si ritrova a Bellano, in una casa disabitata. È qui che ha inizio la sua avventura che, attraverso una serie di avvenimenti imprevisti e talvolta difficilmente comprensibili, lo porterà a interrogarsi sulla propria vita, su se stesso, sul senso di responsabilità e, infine, a fare i conti con la propria coscienza.
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