Questo volume, uscito nel 1970 e curato per Garzanti da Pasolini stesso, racchiude poesie appartenenti alle raccolte pubblicate tra la fine degli anni Cinquanta e la prima metà dei Sessanta per offrirle al lettore nuovo, in un’antologia che ripercorre una stagione molto diversa sia dal punto di vista politico e letterario che della vita intima dell’autore. Pasolini è stato un intellettuale a tutto tondo, che ha sperimentato molto in diversi campi, probabilmente senza eccellere in nessuno di questi, ma a mio avviso è nelle poesie e negli articoli pubblicati su riviste e quotidiani che emergono davvero il suo pensiero e la sua sensibilità: le poesie, in particolare, si prestano ad accogliere la sua personalità complessa, riverberandone verso dopo verso le sfaccettature. «Quando scrivo poesia è per difendermi e lottare», e infatti in queste poesie c’è tutto Pasolini: ci sono la rabbia e il rammarico per i processi per oscenità che lo coinvolgevano; la delusione per l’incapacità di intellettuali e politici di raccogliere l’eredità della Resistenza e il desiderio di un rinnovato impegno civile e politico; c’è l’affetto smisurato per sua madre e poi l’amore per Roma, una città sempre presente e viva, con la luce, i suoni e gli odori delle sue borgate. Se è vero che «la morte non è / nel non poter comunicare / ma nel non poter più essere compresi», allora la morte di Pasolini come intellettuale, fintanto che questi versi continueranno a parlare a qualcuno, è ancora di là da venire.
Poesie
Nel 1970 Pier Paolo Pasolini curò personalmente un volume di "poesie vecchie" tratte da "Le ceneri di Gramsci" (1957). "La religione del mio" tempo (1961) e "Poesia in forma di rosa" (1964). Considerava questa scelta come "un atto conclusivo di un periodo letterario per aprirne un altro" e su richiesta di Livio Garzanti ne scrisse l'introduzione, intitolandola "Al lettore nuovo". L'antologia - qui riedita integralmente con l'aggiunta di una breve nota proponeva un volume di poesie a sei anni di distanza dall'ultima raccolta pubblicata. "Sei anni sono pochi: ma se si pensa che il primo di questi volumi che qui sono antologizzati è uscito nel giugno del '57, allora l'intervallo di sei anni diventa l'intervallo di un'intera epoca letteraria e politica. Suppongo quindi di rivolgermi a un "lettole nuovo". E ad esso non so e non voglio dare altro che informazioni".
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Autore:
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Editore:
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Collana:
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Edizione:9
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Anno edizione:2015
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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jannarelle 13 ottobre 2024«Quando scrivo poesia è per difendermi e lottare»
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Giorgia 15 marzo 2022
Bellissimo
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