Una fotografia di come si tratta il patrimonio culturale-artistico italiano oggi; è stato per me un motore di indignazione. La scrittura è molto attenta, un po' lenta (perché supportata da dati e numeri oggettivi che possano avvalorare le argomentazioni). A tratti grottesca, la gestione del nostro patrimonio è fallimentare e il libro è una finestra aperta su questo mondo, lo analizza a fondo e fa arrabbiare il lettore. Consigliato a chiunque. Finisci i libro, carico di rabbia ed indignazione, hai voglia di non votare piu' o di espatriare.La domanda che ti ripeti, mentre leggi e' un mantra:Come e' possibile che in Italia, non si abbia nessun rispetto per l'arte???
Il tempio di Apollo a Selinunte ingabbiato per undici anni dalle impalcature perché nessuno le smonta. La campagna veneta di Palladio e del Giorgione "intossicata, sconquassata, rosicchiata, castrata", come dice il poeta Andrea Zanzotto, da un caos di villette, ipermercati e capannoni. I mosaici di Pompei che si sgretolano perché l'ultimo mosaicista è in pensione da un decennio mentre il commissario compra mille bottiglie di vino "pompeiano" da 55 euro e ne spende 103mila per censire 55 cani randagi. La tenuta agricola di Cavour tra le risaie vercellesi cannibalizzata dai teppisti. L'inestimabile villaggio preistorico di Nola affogato nell'acqua perché la pompa non funziona. La tracotanza di un abusivismo che, di condono in condono, è salito a 4 milioni e mezzo di alloggi nei quali vivono undici milioni di italiani. Le uniche ricchezze che abbiamo, il paesaggio, i siti archeologici, i musei, i borghi medievali, la bellezza, sono sotto attacco. Un incubo culturale, un'angoscia economica. Eravamo i primi al mondo nel turismo: siamo precipitati per competitività al 28° posto. E il portale italia.it, costato milioni di euro, è 184.594° fra i siti web più visitati del pianeta. Una classe dirigente seria sarebbe allarmatissima. La nostra no. Anzi, la cattiva politica è tutta concentrata su se stessa. E si tiene stretti tutti i privilegi. Le sole auto blu costano due volte e mezzo l'intero stanziamento per i Beni culturali, dimezzato in 10 anni. La serrata denuncia di uno scempio.
Venditore:
-
Autore:
-
Editore:
-
Collana:
-
Anno edizione:2011
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
-
-
Fabio Lanzini 26 novembre 2011
Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo hanno scritto ancora una volta un libro che colpisce per la ricchezza di notizie, fatti e statistiche di enti autorevoli. L’argomento principale è la gestione (o, meglio, la “non gestione”) delle infinite ricchezze culturali presenti in Italia, viste sia da un punto di vista artistico (il degrado di certi beni è un peccato mortale per la storia e l’arte) sia da un punto di vista economico, in antitesi, perfettamente documentata, con la ben nota frase “con la cultura non si mangia”. Mai sentito nulla di più falso, e gli autori lo dimostrano numeri ed esempi alla mano. Non mi soffermo sui tanti, tantissimi fatti e aneddoti raccontati nel libro, ciascun lettore resterà più o meno colpito da certi argomenti piuttosto che da altri sulla base della propria sensibilità e dei propri interessi, mi limito soltanto ad evidenziare la completezza del lavoro di Rizzo e Stella, perché non si parla soltanto di Pompei e degli altri beni culturali, ma si estende la propria analisi a tutti gli aspetti che sono contorno e causa del degrado, come il livello culturale dei nostri politici (pochi laureati, a differenza degli altri paesi) e gli sprechi per auto blu e pensioni di ex parlamentari (e, aggiungo, il confronto di queste cifre con quelle generalmente investite nel cinema e nella cultura). Consiglio ad ogni lettore di riguardare velocemente il libro dopo la prima lettura, così da mettere a fuoco gli aneddoti che più hanno colpito l’attenzione e ricordarli; io ho seguito questo metodo ed è stato molto utile. Un capitolo a parte va dedicato allo stile degli autori, perché molto spesso i libri che parlano della casta o, comunque, del malgoverno del nostro paese rischiano di non essere apprezzati dal pubblico proprio per la loro ricchezza: si cerca infatti di evitare i “mal di pancia” e il nervosismo dovuti alla conoscenza e, allo stesso tempo, alla consapevolezza di essere impotenti o quasi (non posso farci nulla? Allora è meglio non sapere). In realtà Stella e Rizzo aggiungono battute e aneddoti che alleggeriscono la lettura; talvolta pare di vedere un’intervista a Stella (da non perdere).
Le schede prodotto sono aggiornate in conformità al Regolamento UE 988/2023. Laddove ci fossero taluni dati non disponibili per ragioni indipendenti da Feltrinelli, vi informiamo che stiamo compiendo ogni ragionevole sforzo per inserirli. Vi invitiamo a controllare periodicamente il sito www.lafeltrinelli.it per eventuali novità e aggiornamenti.
Per le vendite di prodotti da terze parti, ciascun venditore si assume la piena e diretta responsabilità per la commercializzazione del prodotto e per la sua conformità al Regolamento UE 988/2023, nonché alle normative nazionali ed europee vigenti.
Per informazioni sulla sicurezza dei prodotti, contattare complianceDSA@feltrinelli.it