Per chi conosce le pellicole cinematografiche di Ermanno Olmi sara' un vero piacere leggere le sue parole, molte delle quali provengono proprio da dialoghi che hanno fatto grandi i suoi film. Tra citazioni, esperienze, incontri, riflessioni a tutto tondo e condivisione di parte della sua esistenza il lettore scopre luoghi, personaggi e pensieri che sono la pellicola più importante di Olmi, la sua vita. Un lettore che non conosce le opere di questo straordinario regista italiano rimarrà comunque affascinato dalla bellezza dei suoi pensieri, che siano condivisibili o meno, e potrà apprendere aneddoti legati a situazioni personali e strettamente collegati con il periodo nel quale le vicende vengono raccontate. Tra le pagine del libro si percepisce il pensiero positivo di Ermanno Olmi e la sua voglia di essere ancora felice. Felice dinanzi alla semplicità e bellezza della vita stessa. Lo stesso Olmi dice “nella vita, sembra che molte cose si somiglino: in realtà sono sempre diverse. Magari solo di poco, ma sempre abbastanza differenti per apparire nuove”. Lettura consigliata per i profondi concetti riportati nonostante la leggerezza del testo, brevissimi capitoli che hanno sempre un idea, un pensiero da raccontare. Non e' un'autobiografia come siamo abituati a pensarla ma bensì un passaggio furtivo ma intenso di una serie di ricordi della vita di un regista e di un uomo. Buona lettura.
L'apocalisse è un lieto fine. Storie della mia vita e del nostro futuro
"Ho bisogno della bellezza, così come amo ogni anelito dell'uomo per compararsi a essa. Rinuncerei a qualsiasi merito artistico pur di riuscire a fare della mia vita un'opera d'arte." È il principio che guida Ermanno Olmi in questa esplorazione di una vita, delle sue poche certezze e dei suoi molti incontri. Cresciuto nel pieno della disfatta fascista e testimone critico della rinascita nazionale, Olmi è stato giovanissimo fornaio, impiegato ragazzino, regista precoce. Ha vissuto direttamente l'abbandono delle campagne e l'esplosione della società dei consumi e per questo, divenuto protagonista della stagione d'oro del cinema italiano, ha scelto di rappresentare non i lustrini del Boom, ma la cecità di uno sviluppo che ha strappato il nostro Paese alle sue radici contadine. Proprio questa ferita è il cuore filosofico della sua illuminante autobiografia. L'"Apocalisse è un lieto fine" non è infatti solo il racconto di una vita densa e affascinante, degli incontri e dei successi che l'hanno segnata. È soprattutto la profonda, urgente riflessione con cui l'artista che ha saputo cogliere gli ultimi echi della civiltà rurale ci mette in guardia davanti al declino di un'altra epoca umana: la nostra. Abbiamo dimenticato cosa vuol dire "far bene" e coltivato a dismisura l'etica del male minore. Produttività, arricchimento e potere continueranno a rinchiuderci nelle loro gabbie fino a quando non saremo pronti a imparare l'eterna lezione della terra.
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Autore:
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Anno edizione:2014
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Formato:Tascabile
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