Davvero una lettura che mi ha colpita. La storia romanzata di una vicenda reale è resa davvero a tutto tondo. Credibilissimi i dialoghi tra i protagonisti, le emozioni, gli eventi. L’autore è riuscito a rendere perfettamente la normalità di un rapporto di vita e di vicinanza tra Leo e Irene nella follia della Germania degli anni 30. Ma l’implacabile ideologia degenerata nazista condensata in provvedimenti legislativi irrompe nella vita ordinaria delle persone e le travolge mutando in primis il modo di pensare della gente comune. Grasso riesce pienamente a rendere questo aspetto della Storia nelle storie delle persone ordinarie come è evidente anche dalle vicende di Eva o Maria. E anche per questo non ci si può non affezionare a Leo e Irene che sull’orlo del baratro imminente rappresentano uno spaccato di umanità normale presto travolto. Si avverte pienamente questa dicotomia tra l’affetto che lega in una normale vicinanza di vita Leo e Irene e la nube dell’odio che si addensa sempre più fitta su di loro e sugli ebrei tedeschi. L’autore riesce a fornire un punto di vista diverso ma altrettanto rilevante per cercare di comprendere come la civilissima Germania sia potuta sprofondare in un abisso così oscuro. Viene in rilevo il potere di una propaganda ben congegnata capace di toccare le giuste corde dell’uomo comune disorientato in un periodo di crisi morale, istituzionale e soprattutto economica. Grasso riesce a farci affezionare ai due protagonisti con naturalezza costruendo abilmente la narrazione senza escludere il punto di vista di entrambi conducendoci nei loro pensieri, paure ed emozioni. Lo stile è scarno, diretto e mai noioso anzi riesce fluido e accattivante allo stesso tempo non perdendosi in artificiose divagazioni. Un libro consigliato sicuramente che permette di riflettere. E dal romanzo appare evidente come la persecuzione degli ebrei non fu solo il frutto della follia di pochi ma dell’indifferenza dei molti come spesso ci ricorda Liliana Segre.
Con Il caso Kaufmann Giovanni Grasso spinge il lettore a riflettere sulle conseguenze dell'odio, regalandoci un romanzo sull'importanza delle parole e delle piccole azioni che possono cambiare il corso degli eventi, e mostrandoci la dolcezza di un amore nato in un'epoca dominata dalla follia e dalla totale perdita di umanità.
A sconvolgere l'esistenza cupa e afflitta di Lehmann Kaufmann, nel dicembre del 1933, è una lettera. Kurt, il suo migliore amico, gli chiede di prendersi cura della figlia Irene e di aiutarla a stabilirsi a Norimberga. Kaufmann ha sessant'anni, è uno stimato commerciante ebreo, vedovo, e presidente della comunità ebraica di Norimberga - vittima, in quegli anni, della persecuzione nazista. Irene si presenta da subito come un raggio di sole a illuminare la vita di Leo. Ha vent'anni, è bella, determinata e tra i due si instaura un rapporto speciale fatto di stima, affetto, ma anche di desiderio. Però è ariana, e le leggi razziali stabiliscono che il popolo ebreo è nemico della Germania. L'odio, sapientemente fomentato dal governo nazista, entra pian piano nelle vite dei comuni cittadini e le stravolge. Diffidenza e ostilità prendono il posto di rispetto e stima. Gli sguardi si abbassano, i sorrisi si spengono. E quando anche la Giustizia, nelle mani dello spietato giudice Rothenberger, si trasforma in un mostro nazista, per l'onestà e la verità non ci sarà più scampo.
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Anno edizione:2019
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Maria Emilia Sorreca 22 aprile 2019
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Marco Galassi 20 febbraio 2019
Ispirato a una storia vera, come specificato dall'autore molti dei personaggi o le loro storie sono frutto della sua fantasia. Il romanzo è totalmente diverso da quello di Christiane Kohl, la quale, racconta Grasso nella postfazione, lesse il suo libro e lo spinse a continuarlo, ritenendo la trama del Caso Kaufmann assolutamente originale e differente.
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REMO FASOLATO 16 febbraio 2019
Buonasera, desidero segnalare che questo libro è tratto da L'Ebreo e la Ragazza. ‘Il caso Kaufmann’ è una ‘patacca’ nel senso che l’originale ‘L’Ebreo e la Ragazza’ Dalai Editore, ora fuori catalogo, è stato stampato nel 1999 e scritto da Christiane Kohl, la figlia del ‘cancelliere’ che in quel tempo era una giornalista di un importante zeitung tedesco. I personaggi originali sono Irene Scheffler e Leo Katzenberger. Pertanto Leo Kaufmann è inventato. Grazie e distinti saluti. Remo Fasolato.
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