Ho letto questo libro a fine 2021, quando la vita di Gigi potrebbe già essere molto diversa da quella raccontata, o meglio, quando ci sarebbe da raccontare un altro pesante capitolo se non di più. Ma, tralasciando questa nota, il commento più sintetico che mi viene da fare è "wow che figata!". Ho trovato questa biografia particolarmente piacevole, scorrevole e interessante: Gigi si racconta con sincerità e senza mezzi termini, in modo divertente (ho proprio riso di gusto leggendo alcuni passaggi) e accattivante. E' sicuramente interessante scoprire il punto di vista del singolo uomo che non emerge dagli spalti, gli schermi o i commenti, unico e personale, a volte inaspettato, ma mai pretenzioso.
Gioco come sono
Luigi Datome, uomo-simbolo della nostra pallacanestro, scrive un autoritratto ironico, acuto, mai banale, articolato attorno a dieci oggetti per lui significativi.
«Il giocatore e la persona che vedete oggi sono il frutto di tutto ciò che ho visto, degli incontri fatti, delle difficoltà affrontate e delle esperienze che mi hanno portato fino a qui. E allora, gioco come sono. Perché di strada ne ho fatta tanta, ma sempre correndo dietro alla palla a spicchi.»
Orgogliosamente sardo, capitano della Nazionale e uomo-simbolo della nostra pallacanestro, attivissimo sui social, una personalità rara dentro e fuori dal campo, Gigi Datome guarda il mondo dall'alto dei suoi 2.03 metri e della sua inconfondibile barba. Nella sua carriera cestistica ha sfiorato uno storico scudetto a Roma; si è conquistato un posto sui parquet della NBA, arrivando a giocarsi i playoff contro i Cavs di LeBron James; ha alzato il più prestigioso trofeo europeo vincendo l'Eurolega con la corazzata Fenerbahçe. Carismatico senza essere ingombrante, non schivo ma determinato nello scegliere sempre le parole giuste. Come quelle che mette in fila in «Gioco come sono», un autoritratto ironico, acuto, mai banale, articolato attorno a dieci oggetti per lui significativi (e introdotto dalla prefazione di coach Obradović): dalla sua chitarra alla lavagnetta bianca ("quella dove il pennarello disegna gli schemi di gioco"), dalle sue amate scarpe gialle al portachiavi africano regalatogli a quindici anni dalla zia, dalla canotta della Santa Croce, la prima squadra in cui abbia giocato, al poster di Allen Iverson devotamente appeso nella stanzetta di bambino. Ciascun oggetto evoca un pezzo della strada percorsa da Gigi, ispira racconti, ricordi, aneddoti e soprattutto un purissimo, sconfinato amore per la pallacanestro.
-
Autore:
-
Editore:
-
Collana:
-
Anno edizione:2019
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
-
Dori 07 novembre 2021Entusiasmante
Le schede prodotto sono aggiornate in conformità al Regolamento UE 988/2023. Laddove ci fossero taluni dati non disponibili per ragioni indipendenti da Feltrinelli, vi informiamo che stiamo compiendo ogni ragionevole sforzo per inserirli. Vi invitiamo a controllare periodicamente il sito www.lafeltrinelli.it per eventuali novità e aggiornamenti.
Per le vendite di prodotti da terze parti, ciascun venditore si assume la piena e diretta responsabilità per la commercializzazione del prodotto e per la sua conformità al Regolamento UE 988/2023, nonché alle normative nazionali ed europee vigenti.
Per informazioni sulla sicurezza dei prodotti, contattare complianceDSA@feltrinelli.it