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"Questo libro cerca di rispondere a una domanda seria: di chi siamo figli, noi? Delle passioni, dei nostri desideri, dei nostri sogni, delle nostre più profonde ambizioni? Siamo accecati dal desiderio e dunque smisurati, oppure al contrario siamo figli della ragione, delle regole sociali, del metrocon il quale scegliamo di misurare il mondo? In questo libro, i due personaggi principali provano a darci una risposta. Una risposta che, in fondo, nemmeno loro pensavano di trovare."
?Antonio Pascale
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La storia della famiglia Dashwood, la storia di Elinor e Marianne due ragazze differenti nel temperamento e nel carattere. Elinor più razionale, più pacata, rispetttosa delle convenzioni sociali, Marianne più sentimentale, passionale, impulsiva. Entrambe dopo aver sperimentato le prime esperienze dell’amore trovano la persona giusta e riescono a migliorarsi attraverso un giusto equilibrio tra quelli che sono due aspetti (la ragione e il sentimento) dell’animo umano che necessitano l’uno dell’altro perché la ragione senza ascoltare il cuore diventa qualcosa di sterile e il sentimento deve essere comunque regolato dalla ragione. Questo è ciò che si vuole dimostrare in questa storia. Indubbiamente un classico piacevole e bello.
Visto che anche stamattina non si dorme più, ne ho approfittato per finire le ultime pagine di questo "storico" romanzo di Jane Austen, "Ragione e sentimento". Una gran fatica, però. L'avevo letto almeno quindici anni fa, ricordo che mi era piaciuto, e il film che ne è stato tratto è sicuramente uno dei miei preferiti. Questa seconda lettura, dopo tanto tempo, è stata davvero faticosissima: a parte le prime trenta pagine, volate via in un soffio, il resto è stato meno scorrevole. La storia è perfetta nei suoi incastri, i personaggi sono tutti caratterizzati alla perfezione, ma la narrazione in troppi punti è davvero lentissima: troppe parole, troppi pensieri, dialoghi infinitamente lunghi. Considerando l'epoca in cui è stato scritto, è sicuramente una grande opera degna di essere ricordata tra i classici che devono per forza essere letti, ma un po' più di leggerezza non avrebbe comunque guastato...
lo stile e la forma sintattica non sono tra i più piacevoli, vista la complessità dei concetti, che sovente ricorrono e il loro meccanico sviluppo che rende la lettura poco sciolta e talvolta stucchevole. Di due anni precedente rispetto al famosissimo "Orgoglio e pregiudizio" (1813), questo romanzo della Austen, il suo primo romanzo, inevitabilmente mi porta a fare dei paragoni col fratello successivo. Essendo il suo primo sforzo letterario, e non me ne vogliano i super fan della Austen, ho trovato "Ragione e sentimento" leggermente meno maturo di "Orgoglio e pregiudizio" di cui ho maggiormente amato i protagonisti. oerò è comunque un bel libro.
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