Durante una delle notti passate al letto per la sua malattia, il narratore ricorda il dramma del bacio della buonanotte. Quel che fa Proust in questo incipit è introdurci nella psiche del narratore, nella sua natura suscettibile. Assistiamo ad una scoperta importante che fa di sé stesso: si rende conto che non può resistere o controllare i suoi impulsi nervosi. L’episodio del bacio della buonanotte ha originato in lui una paura paralizzante ed è perciò che nella vita non ha mai avuto la forza per ottenere ciò che avrebbe desiderato. Quel che sembra essere solo un semplice momento in cui un bambino viziato sfida i suoi genitori è in effetti l'inizio d’un disturbo fondamentale per comprendere la vita che il narratore ripercorre con la memoria. Il celebre episodio delle madeleine. L’attimo in cui il sapore del biscotto intinto nel tè riaccende in lui i dettagli d’un tempo perduto, come potesse riviverli: momenti incantevoli e felici dell’infanzia trascorsi nella piccola città di Combray. Questa parte trasmette una sensazione calorosa, forse per l'importanza e l’idealizzazione che tutti noi attribuiamo al passato, perché sappiamo l'impatto che ha avuto su di noi. Il capitolo successivo, Un amore di Swann, è un'analisi dell'amore e dei sentimenti che ne derivano. Proust analizza ogni aspetto di questo sentimento che da felice può trasformarsi in malattia, osservando ogni azione dell’amante sotto molte luci e da diverse prospettive fin dall'inizio: le ragioni per cui l'amore è nato, come si evolve, come si è guastato e finito. La storia tra Charles Swann e Odette de Crécy inizia con entrambe le parti coinvolte che fan di tutto per compiacersi, anche cose che normalmente non farebbero, pur d’incantare l'altro, senza rendersi conto che non sarebbero stati in grado di mantenere quelle promesse e di essere all'altezza di quelle aspettative per sempre. E così, dopo che ha conquistato Swann e lui s’è innamorato di lei, Odette diventa fredda e distante, lui geloso e diffidente.
