Ego deorum vitam propterea sempiternam esse arbitror, quod voluptates eorum propriae sunt ; nam mihi inmortalitas paratast, si nulla aegritudo huic gaudio intercesserit.
Il primo e uno dei più celebri testi del commediografo latino che, attraverso la storia di un amore contrastato, rappresenta la lotta fra tradizioni romane e scelte sentimentali dei singoli. Introduzione, traduzione e note di Giuseppe Zanetto. Testo latino a fronte.
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Anno edizione:1998
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ELISA VICHI 23 ottobre 2008
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