tragedia straziante sulla condizione delle donne in seguito alla guerra di Troia, Euripide ci restituisce non solo le voci delle vittime, dei vinti, ma delle donne, che non hanno altro che loro stesse, e che si stringono insieme in un ultimo grido di dolore. Lettura che va fatta almeno una volta nella vita.
Le troiane
Terzo e unico superstite della trilogia comprendente l’Alessandro e il Palamede, questo dramma si snoda intorno al senso di morte e di lutto che incombe su Troia in fiamme. Euripide sceglie di dar voce ai vinti che esemplificano con il loro destino quello di un popolo e di un intero mondo: Ecuba, regina della città, è divenuta schiava dei Greci, e il piccolo Astianatte è gettato dalle rupi perché Troia non possa più risorgere. A far da coro, le strazianti voci delle donne troiane che levano un ultimo canto di dolore sulle rovine di una città morente. Nell’introduzione, Vincenzo Di Benedetto innesta l’analisi di questa tragedia del pianto su un discorso più ampio sul genere tragico e sul suo rapporto con l’epica.
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Edizione:1
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Anno edizione:1998
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