Il conte di Montecristo

Come quando alla fine di un evento pirotecnico i fuochi di artificio scoppiano uno dietro l’altro superandosi in bellezza e sembrano non finire mai. Questo romanzone è così: il tripudio dell’intreccio narrativo, l’arte sublime di una trama precisamente calibrata, ricca di colpi di scena, corrispondenze, incastri perfetti al millimetro. L’esito è appassionante, coinvolgente, stupefacente. Non c’è (intenzionalmente) nessuno spessore psicologico, i personaggi sono solo gli ingranaggi di un meccanismo perfetto; tuttavia verso la fine, l’autore nel proporre la vicenda all’interno di un vasto quadro provvidenziale, che presenta la vendetta di Montecristo come la mano della giustizia di Dio, assume una sfumatura quasi epica. E’ come se guardassimo il mondo dall’alto e i personaggi disegnassero un tutto che è più della somma delle parti, in una prospettiva universale che si eleva sui singoli.

Non ho ancora letto questo meraviglioso libro, ma è così famoso che l'ho preso a occhi chiusi e non vedo l'ora di leggerlo. Il libro è voluminoso, ma ha la grandezza di un tascabile. La copertina non è rigida e le pagine sottili, ma resistenti; permettendo nel complesso di reggere il libro senza sentirlo pesante. L'illustrazione della copertina è bellissima. È dedicato ai ragazzi, ma è un edizione integrale. Consigliatissimo

Posso dire a gran voce che è il libro più bello mai letto in tutta la mia vita e modestamente parlando di libri ne ho letti parecchi. Finito da quasi un mese non mi rassegno al fatto che all'ultima pagina ho dovuto dirgli addio. E' stata una lettura immensa, stupenda, questo libro non l'ho semplicemente letto, l'ho vissuto. Posso solo consigliarne la lettura e tutti coloro che ancora non l'hanno letto per la paura del numero delle pagine o perché si intimoriscono della definizione "classico" si stanno perdendo una grande avventura.