E' un libro che ho comprato per istinto e che ha saputo cambiare, col passare delle pagine, il mio giudizio; inizialmente infatti, mi sembrava una storia banale, scontata, con un finale già deciso, ma andando avanti con i capitoli mi sono reso conto di essere stato abilmente ingannato dalla scrittrice che propone tutta una serie di colpi di scena che guidano verso un finale inaspettato. Il libro è molto scorrevole, fluido, non si perde in giri di parole e riesce a tenere l'attenzione durante le descrizioni di paesaggi e persone, non dando nulla per scontato e immergendoti in questa nuova cultura. Lo consiglio a chi, come me, ama le ambientazioni non scontate, esotiche, che ti fanno entrare in contatto con realtà poco conosciute e che ti fanno venir voglia di fare le valige e scappare.
Il profumo delle foglie di tè
Londra anni Venti. Gwendolyn Hooper, giovane donna inglese appena sposata per procura, si trasferisce nella lontana isola di Ceylon per raggiungere il marito. Ma l'uomo che le viene incontro nella piantagione di tè non è lo stesso di cui si era innamorata in Inghilterra tempo addietro. Distante e indaffarato, Laurence trascorre le giornate nella piantagione, lasciando la sua sposa da sola a occuparsi della casa, della servitù e delle nuove incombenze. La grande casa coloniale, agli occhi di Gwendolyn, appare un luogo misterioso, con porte chiuse a chiave e indizi di un torbido passato: in un baule polveroso è nascosto un vecchio abito da sposa ingiallito e le ombre del giardino celano una piccola tomba... Poco tempo dopo, Gwen rimane incinta, suo marito è finalmente felice e tutto sembra andare per il verso giusto, ma c'è poco tempo per festeggiare. In sala parto la neomamma dovrà prendere una decisione terribile, di cui non potrà fare parola con nessuno, neanche con Laurence. Quando, infine, arriverà il momento della verità, Gwen sarà in grado di spiegare che cosa ha fatto e perché?
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Autore:
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Traduttore:
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Collana:
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Anno edizione:2017
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Formato:Tascabile
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Romanzo scritto veramente bene. L' autrice arricchisce il suo racconto con bellissime descrizioni sia degli stati d'animo dei protagonisti, sia dei paesaggi stupendi che mi è sembrato di vedere davvero. La trama è romantica con descrizioni interessanti sulla vita e sulle condizioni di lavoro delle popolazioni indigene discriminate anche per il colore della pelle.La storia d'amore è ricca di incomprensioni, sospetti, gelosie e sofferenze che mi hanno fatto pensare ai romanzetti rosa che leggeva la mia nonna! Il finale mi ha lasciata un po' dubbiosa.
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Non sono d'accordo con chi dice che questo romanzo è scontato , banale e irrealistico . È scritto bene , ha uno stile leggero e fresco. L'angoscia della protagonista sembra genuina e porta ad essere empatici nei suoi confronti. La trama non mi pare nemmeno cosi assurda, parliamo infondo di una donna degli anni 20 . Io l'ho apprezzato molto , seppur non rivestissi in questo libro particolari aspettative. Dalla metà in poi ho abbandonato le pagine con fatica. L'Unica cosa che mi ha lasciato con l'amaro in bocca è stato il finale , per nulla scontato, ma triste . Sarà per la mia indole romantica o dal fatto che sono mamma bis da poco , ma le ultime pagine sono state davvero infelici.
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