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Anno edizione: 2010
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In Algeria i fondamentalisti islamici uccidono quattro suore. La quinta donna massacrata è una turista svedese. La polizia algerina cerca di insabbiare il caso. L'anno dopo una serie di orribili delitti scuote il sud della Svezia. "Raramente gli uomini sono ciò che noi pensiamo di loro", sostiene Kurt Wallander, che aiutato da una collega molto efficiente scoprirà che cosa in realtà nascondono queste "rispettabili" persone e quale sconcertante filo leghi il loro passato. Mankell indaga e analizza una realtà inquietante in contrapposizione all’immagine di una civilissima Svezia. Ma che relazione ha tutto questo con il capitolo d’apertura? Non posso svelarlo ovviamente, ma posso parlare di altri contenuti in questo romanzo che, come tutti gli altri dell'autore, è quello più incentrato sulla denuncia sociale. Mankell, attraverso le riflessioni di Wallander si sofferma sul degrado della nazione, non più paladina delle libertà sociali e del prestigioso welfare. Questi temi, francamente, cominciano a diventarmi pesanti. E poi le vicende personali di Wallander proseguono, l’amore verso Beba che non riesce ad esprime, i ricordi del bellissimo viaggio in Italia con l’anziano padre, la relazione con la figlia fatta di avvicinamenti e allontanamenti. Queste vicende personali sono troppo invasive e compromettono la trama del giallo al punto che non si comprende bene cosa si stia leggendo. Un libro non bellissimo.
Sesta indagine per il commissario Wallander, che prende inizio da un luogo molto lontano dalla Svezia. In Algeria, dove cinque donne sono barbaramente trucidate dai fondamentalisti islamici. Quattro di loro erano suore, la quinta donna era una turista svedese. Come mai è stata uccisa anche lei? L'anno successivo, nella regione svedese della Scania, inizia una catena di brutali omicidi, che riconducono per modalità a quella lontana strage. Sarà compito del commissario Wallander scoprire la verità, partendo dalla vita della quinta donna... E' uno dei più bei romanzi della serie del commissario creato da Mankell, vi consiglio di partire dal primo, "Assassino senza volto". Lettura coinvolgente, Mankell è davvero un grande scrittore. Storia intricata, ancora più della precedente e scritta in maniera sublime, si viene coinvolti emotivamente sia nella evoluzione della storia che nelle intricate vicende personali del poliziotto più vero che abbia mai conosciuto . Adoro i suoi pensieri tortuosi,i dubbi, le amarezze e la forza che ne deriva
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