Conclusa la serie di Wallander, condannandolo non a morte ma a sprofondare nel buio dell’Alzheimer, Mankell ripesca da un cassetto questa sua avventura, che si colloca prima de "L'uomo inquieto". La vita del commissario è ad una svolta: suo padre è morto da qualche anno e la figlia poliziotta Linda, con cui ha sempre avuto un rapporto conflittuale, vive con lui quasi facendogli da madre. Il sogno di Wallander è sempre stato di trasferirsi in campagna e finalmente gli si presenta l’occasione di acquistare una modesta casetta. Ma nel giardino dell'abitazione il commissario inciampa su qualcosa, ed è una mano scheletrica che affiora dal terreno... A chi appartengono quelle ossa e qual è il mistero che si nasconde dietro quella morte violenta? Wallander indaga... Avendo letto tutta la serie di Wallander, ho trovato questa narrazione molto breve rispetto ai poderosi romanzi a cui ci aveva abituati l'autore, manca il grande lavoro di introspezione dei personaggi, sembra un libro scritto in fretta, ma è comunque una lettura piacevole per tutti i nostalgici del commissario.
La mano. Le inchieste del commissario Wallander. Vol. 11
Kurt Wallander, leggendario commissario della polizia di Ystad, potrebbe finalmente realizzare uno dei suoi vecchi sogni e trasferirsi in una casa di campagna, fuori città. Un giro di ricognizione del giardino lo porta però a fare una macabra scoperta: dal terreno spunta lo scheletro di una mano umana. A chi apparteneva? Da quanto tempo quel corpo è sepolto in quel giardino? Nei poderi lì intorno, non c'è nessuno in grado di fornire una spiegazione. E passato troppo tempo, e nessuno ricorda più. Proprio mentre immaginava per sé un nuovo inizio, una vita nella natura, con un cane, e magari anche una donna al suo fianco, Wallander viene coinvolto in un caso che lo mette ancora una volta di fronte alle proprie incertezze. E i contrasti con Linda, la figlia che ha deciso di entrare in polizia ed è tornata a vivere con lui, non semplificano certo le indagini. Non resta che scavare indietro nel tempo per cercare di ricostruire la storia di una morte oscura e riportare alla luce un dramma in cui, come sempre accade, tra il bene e il male il confine sfuma, rendendo difficile stabilire dove abbia inizio la colpa e dove finisca l'innocenza.
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Anno edizione:2013
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In questa nuova avventura di Wallander, che si colloca prima de "L'uomo inquieto", la vita del commissario è ad una svolta: suo padre è morto da qualche anno e la figlia poliziotta Linda, con cui ha sempre avuto un rapporto conflittuale, vive con lui quasi facendogli da madre. Avendo letto tutta la serie di Wallander, ho trovato questa narrazione molto breve rispetto ai poderosi romanzi a cui ci aveva abituati l'autore, manca il grande lavoro di introspezione dei personaggi, sembra un libro scritto in fretta, ma è comunque una lettura piacevole per tutti i nostalgici del commissario. I protagonisti, a parte Wallander, non sono ben delineati, proprio per la natura stessa dell'opera, mentre quest'ultimo, con la sua inquietudine e il ricordo struggente del padre, riesce a dipingere uno scenario esistenziale di sicuro impatto.
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Anna Mantelli 15 maggio 2014
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