Ma senza salvagente! Madelein Miller è un’artista sui miti greci, ancora ricordo Circe, letto 2 anni fa. Adesso mi sono tuffata in questa splendida epopea, la storia del mito Achille, discendente dalla dea Teti unitasi ad un mortale il re di Ftia, Peleo. Patroclo, in esilio a Ftia, perché era maldestro, gracile e incapace, salvo poi rivelare doti immense sotto la guida del centauro Chirone, viene preso sotto l’ala protettrice di Achille, come amico prediletto, e tra i due nasce una storia d’amore dirompente. Potrei raccontarvi la storia, ma per chi non la conosce è troppo bella per essere svelata, sono espressi sentimenti ed etica in tutta la loro potenza! Chiunque abbia studiato questi miti, scoprirà dei particolari nuovi e curiosi… ricca di espedienti, tranelli, inganni e ardimento nelle decisioni ripercorre una delle cause della guerra di Troia, con dei particolari inediti.
La canzone di Achille
Grecia, al tempo degli eroi. Patroclo, giovane e gracile principe, vive in esilio nel regno di Ftia, all'ombra del re Peleo e del suo figlio prediletto, il glorioso Achille. Achille "il migliore tra i greci" è così diverso da lui: forte, bellissimo, figlio di una dea. Eppure un giorno Achille prende il ragazzo maldestro sotto la propria ala e presto il loro incontro, mentre si allenano a diventare uomini esperti nell'arte della guerra, si trasforma in una salda amicizia, e perfino in qualcosa di più. Ma, come ben sappiamo, il destino è in agguato e presto i due giovani si troveranno a combattere sotto le mura di Troia.
«Miller si impegna a creare una narrazione in cui le varie fasi del desiderio e della soddisfazione si succedano in un crescendo di audacia e dolcezza» – Nicola Gardini, Domani
«L'epica pone i ragazzi di fronte a emozioni potenti, il coraggio, la rabbia, l'amore... Per questo li appassiona ancora» – Madeline Miller, intervista a La Lettura – Corriere della Sera
Dimenticate Troia, gli scenari di guerra, i duelli, il sangue, la morte. Dimenticate la violenza e le stragi, la crudeltà e l'orrore. E seguite invece il cammino di due giovani, prima amici, poi amanti e infine anche compagni d'armi – due giovani splendidi per gioventù e bellezza, destinati a concludere la loro vita sulla pianura troiana e a rimanere uniti per sempre con le ceneri mischiate in una sola, preziosissima urna. Madeline Miller, studiosa e docente di antichità classica, rievoca la storia d'amore e di morte di Achille e Patroclo, piegando il ritmo solenne dell'epica alla ricostruzione di una vicenda che ha lasciato scarse ma inconfondibili tracce: un legame tra uomini spogliato da ogni morbosità e restituito alla naturalezza con cui i greci antichi riconobbero e accettarono l'omosessualità. Patroclo muore al posto di Achille, per Achille, e Achille non vuole più vivere senza Patroclo. Sulle mura di Troia si profilano due altissime ombre che oscurano l'ormai usurata vicenda di Elena e Paride.
COME COMINCIA
Mio padre era un re, figlio di re. Come la maggior parte di noi, non era molto alto e aveva la corporatura di un toro, era tutto spalle. Sposò mia madre quando lei aveva quattordici anni, dopo che la sacerdotessa gli aveva assicurato che sarebbe stata feconda. Era un buon accordo: lei era figlia unica e tutte le fortune del padre sarebbero andate a suo marito. Fu solo durante le nozze che lui si rese conto che mia madre era debole di mente. Il padre di lei aveva fatto in modo di tenerla velata fino alla cerimonia e mio padre aveva accettato di buon grado. Se fosse stata brutta, c'erano sempre le schiave e i giovani servitori. A quanto si dice, quando alla fine venne scostato il velo, mia madre sorrise. E fu così che mio padre capì che era idiota. Le spose non sorridono. Quando partorì me, un maschio, mio padre mi sfilò dalle sue braccia e mi passò a una levatrice. Mossa a compassione, la donna diede a mia madre un cuscino da stringere al mio posto. Lei lo abbracciò. Non parve notare alcuna differenza. Ben presto, mi rivelai una delusione: piccolo e sottile. Non ero veloce. Non ero forte. Non sapevo cantare. La cosa migliore che si poteva dire di me era che non ero cagionevole. I malanni e i crampi che affliggevano gli altri bambini non mi sfioravano nemmeno. Questo non faceva altro che insospettire mio padre. Ero forse una creatura non umana? Mi studiava accigliato, mi teneva d'occhio. Quando sentivo il suo sguardo su di me, mi tremavano le mani. E poi c'era mia madre, che non era capace di bere senza versarsi il vino addosso.
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Autore:
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Traduttore:
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Collana:
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Anno edizione:2019
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Formato:Tascabile
La canzone di Achille
Oggi vorrei parlarvi di "La canzone di Achille" di Madlin Miller, edizioni Marsilio. Questo libro rievoca la storia d'amore e di morte di Achille e Patroclo, una vicenda coinvolgente e affascinante che la Miller decide di lasciar narrare a Patroclo. Sarà lui infatti a condurci nella sua vita accanto al migliore dei greci. Consiglio questo libro a tutti coloro che amano il mondo classico ma anche a quelli che poco ne sanno ma vogliono scoprire qualcosa in più.

Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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valeriaarancio 26 settembre 2025una storia nella quale affondare
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Genyde 23 settembre 2025Toccante
Ho iniziato questo libro con scetticismo, poichè i libri troppo acclamati poi si rivelano, almeno per me, dei grandi buchi. Invece è coinvolgente, appassionante e molto scorrevole. Avrei approfondito più la figura di Patroclo che è ridotta ad una comparsa un po troppo "sottone". Nel complesso lo consiglierei per una lettura leggera con un pizzico di amore. Il finale merita tutto la storia raccontata.
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Geo 19 settembre 2025Consigliatissimo
Se si è appassionati di mitologia e si vuole piangere un pochino lo consiglio subito!
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