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Anno edizione: 2021
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Una storia avventurosa e appassionata, un inno alla libertà delle donne in un mondo che ancora nell'Ottocento era dominato dagli uomini.
«Con questo ballo in cui le "pazze" sembrano le uniche in grado di sentire davvero Victoria Mas consegna al lettore un romanzo intenso e fiero, che obbliga a spostare i limiti tra normalità e follia e insieme a riconsiderare quanto caro, nel corso della storia, è stato il prezzo pagato dalle donne per essere legittimate a esistere» - Andrea Marcolongo, Tuttolibri
«La casa editrice E/O pubblica quello che è stato il caso letterario del 2019 in Francia, Il ballo delle pazze di Victoria Mas, giovane autrice dalla bellezza molto francese al suo esordio nel romanzo, dopo aver lavorato nella scrittura per il cinema» - Eleonora Barbieri, il Giornale
«Ciascuna delle protagoniste per sopravvivere, nel manicomio, si aggrappa alle proprie convinzioni, anche se sono verità dolorose e difficili da condividere. Ma nella serata surreale del ballo in maschera, quando follia e razionalità sembrano non avere più confini, tutto può diventare finalmente possibile» - Patrizia Violi, Corriere della Sera
Fine Ottocento. Nel famoso ospedale psichiatrico della Salpêtrière, diretto dall'illustre dottor Charcot (uno dei maestri di Freud), prende piede uno strano esperimento: un ballo in maschera dove la Parigi-bene può "incontrare" e vedere le pazienti del manicomio al suono dei valzer e delle polka. Parigi, 1885. A fine Ottocento l'ospedale della Salpêtrière è né più né meno che un manicomio femminile. Certo, le internate non sono più tenute in catene come nel Seicento, vengono chiamate "isteriche" e curate con l'ipnosi dall'illustre dottor Charcot, ma sono comunque strettamente sorvegliate, tagliate fuori da ogni contatto con l'esterno e sottoposte a esperimenti azzardati e impietosi. Alla Salpêtrière si entra e non si esce. In realtà buona parte delle cosiddette alienate sono donne scomode, rifiutate, che le loro famiglie abbandonano in ospedale per sbarazzarsene. Alla Salpêtrière si incontrano: Louise, adolescente figlia del popolo, finita lì in seguito a terribili vicissitudini che hanno sconvolto la sua giovane vita; Eugénie, signorina di buona famiglia allontanata dai suoi perché troppo bizzarra e anticonformista; Geneviève, la capoinfermiera rigida e severa, convinta della superiorità della scienza su tutto. E poi c'è Thérèse, la decana delle internate, molto più saggia che pazza, una specie di madre per le più giovani. Benché molto diverse, tutte hanno chiara una cosa: la loro sorte è stata decisa dagli uomini, dallo strapotere che gli uomini hanno sulle donne. A sconvolgere e trasformare la loro vita sarà il "ballo delle pazze", ossia il ballo mascherato che si tiene ogni anno alla Salpêtrière e a cui viene invitata la crème di Parigi. In quell'occasione, mascherarsi farà cadere le maschere...
Parigi, fine 1800. Siamo all’ospedale della Salpêtrière, o forse sarebbe bene chiamarlo con il suo vero nome: un manicomio, luogo in cui vengono internate donne chiamate “isteriche”, accompagnate da uomini, come padri, mariti e fratelli e poi lì dimenticate. Queste donne hanno la unica colpa di essersi ribellate ai canoni imposti dalla società del tempo. C’è Thérèse la prostituta, Louise abusata da suo zio quando era ancora una bambina e poi troviamo Eugénie, ragazza dotata di grandissima sensibilità e che ha osato però contraddire quell’ipocrita di suo padre. La scrittrice è davvero molto brava a narrare vicende e sentimenti e a creare tensione emotiva fino alle scene conclusive in cui, durante il ballo delle pazze, prevale quella complicità che ha il sapore della follia. Io vi aspetto in Feltrinelli e nel frattempo vi auguro buona lettura!
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Ambientando in Francia in un tempo lontano, il libro racconta la storia della protagonista, che a seguito di un ricovero (definitivo) all'interno di un'istituzione che oggi chiameremo di igiene mentale; si trova suo malgrado a condividere il suo destino con altre donne. Qui si incrociano le storie di tutte loro che per svariati motivi e diverse ragioni, avevano perso temporaneamente o definitivamente la lucidità e le famiglie, avevano pensato bene di relegare lì. È un libro che racconta molto dolore ed altrettanta forza e coraggio. Lo consiglio a tutti i professionisti nel settore della salute psicologica.
Un dedalo di emozioni contrastanti
Nella Parigi di fine Ottocento sorge un luogo separato dal resto della città, un ospedale, un manicomio femminile, la Salpêtrière, in cui vengono recluse donne considerate scomode dalla società misogina dell’epoca. Qui ogni anno si svolge “il ballo delle pazze”, un evento atteso con impazienza dalle alienate che, mascherate e agghindate per l’occasione, diventano una forma di intrattenimento per i borghesi parigini, accorsi per soddisfare la propria curiosità sul misterioso ospedale del Dottor Charcot. Alla Salpêtrière si incontrano Eugénie, Thérèse, Luoise e Geneviève, quattro donne molto diverse tra loro, le cui storie però si intrecciano, poiché accomunate – ognuna a modo suo – dalla volontà di ribellione allo strapotere maschile. Con il suo Ballo delle pazze Victoria Mas conduce il lettore tra le mura della Salpêtrière, tracciando un interessante spaccato di una società in cui le donne isteriche e pazze dovevano essere a tutti i costi controllate, anche a prezzo di cure disumane. Ma saranno davvero pazze le donne della Salpêtrière?
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