In una società come la nostra dove i valori non esistono più, conta solo quel che non conta e si perdono gli aspetti essenziali della vita “La costruzione dell’identità” è un testo che viene in soccorso per impedire – o quantomeno arginare – la disgregazione dell’Io. Troppo presi ad apparire, a focalizzare l’attenzione sul proprio ego e ad esasperarne la manifestazione, spesso calpestando l’Altro, abbiamo disimparato ad apprezzare le sue e le nostre qualità, l’essenza dell’individuo e della persona. Il libro è ricco di tanti spunti: una prima “distinzione” passa tra il concetto di individuo (come essere non divisibile) e persona (personalità polimorfa). Distinzione scritto tra virgolette da intendere non come una accezione negativa: il bello della diversità degli individui sta proprio in questo e la Oliverio Ferraris la descrive egregiamente e senza tanti fronzoli, rendendo la lettura del saggio gradevole e appassionante. La costruzione dell’identità inizia sin dalla nascita per poi proseguire in età adolescenziale e negli step successivi del passaggio sulla terra, migliorandola, smussandola, adattandola, riempiendola. I rischi però sono sempre in agguato. Esistono esseri umani che sono attratti da identità virtuali (e internet in questo è bravissimo a plagiare la psiche), ne dipendono completamente come dipendono da falsi sé, esseri umani che soffrono di disturbi della personalità o da stress post dramma (come nel caso degli attori, capitolo “dalla persona al personaggio”), e individui che sono in grado di discernere la propria individualità da quella “imposta” dalla società, dalle convenzioni o dalle etichette. Un saggio che ci aiuta a ri-conoscere e a ri-prendere coscienza della propria intimità (unica) sì da poter meglio rapportarci con la estimità senza smarrirsi nel magma nero e violento di falsi miti mediatici, informatici, immaginari ed estetici. Consigliatissimo.
La costruzione dell'identità
L'identità è un compito impegnativo. Anzitutto perché, ogni volta che si cerca di definirne le componenti, ci si imbatte in qualcosa di analogo a quando un biologo osserva una cellula al microscopio: appena, manovrando l'obiettivo, riesce a mettere a fuoco una struttura, deve rinunciare a vederne altre, che man mano si sfocano e indietreggiano per poi svanire del tutto. Ma soprattutto perché oggi, in un mondo mutevole e liberato dai ruoli assegnati dalla tradizione, dalla famiglia e dall'assetto sociale, l'individuo sperimenta una fatica nuova nel realizzare la propria identità in maniera autentica e senza perdere sé stesso. Sfuggente e polimorfa, l'«identità» si vuole da un lato permanente e stabile, nonostante tutte le trasformazioni, le influenze e gli scossoni cui è sottoposta. Ma dall'altro è irriducibilmente (e fecondamente) porosa, permeabile alle sollecitazioni dell'Altro. Che tenti di radicarsi nella famiglia, nella comunità sociale o politica, nel corpo, nel genere, nella sessualità o nei vasti territori dischiusi dal mondo virtuale, l'identità si configura al contempo come ricerca di una continuità sicura in cui riconoscersi e come esplorazione e superamento di confini percepiti di volta in volta come obsoleti, vincolanti, malfermi. Forte di moltissima esperienza clinica e di competenze teoriche che ha continuato ad aggiornare nel tempo, Anna Oliverio Ferraris ci racconta in questo libro questa sfida difficile e decisiva. Cercando di mostrarci le ragioni e gli argomenti di una verità preziosa: che la costruzione dell'identità è simile alla costruzione della memoria, con cui va di pari passo. Un impegno che dura tutta la vita.
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Edizione:3
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Anno edizione:2022
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Charlie Brown 06 luglio 2022
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