Confesso che il motivo per cui ho deciso di leggere Luna bugiarda risiedeva unicamente nella curiosità di come una donna (nonostante il nome l’autore è femmina) scrivesse un giallo con protagonista un militare, per di più in epoca bellica (la seconda guerra mondiale); in particolare immaginavo che il maggiore della Wermacht Martin von Bora fosse un uomo di particolare fascino, tutto il contrario per intenderci di un commissario come Maigret, e devo ammettere che avevo visto giusto, nel senso che questo ufficiale può essere definito un “bel tenebroso”, una figura che suscita interesse in non poche donne e non è forse un caso se Ben Pastor dice che al riguardo la sua fonte d’ispirazione è stata il colonnello von Stauffenberg. Ciò premesso, c’è da precisare che nel romanzo c’è anche un altro personaggio, lui sì di professione investigatore, ed è l’ispettore della polizia italiana Sandro Guidi. Entrambi congiuntamente (anche se le divergenze sono frequenti) conducono le indagini sull’omicidio di un alto papavero fascista in un torbido inverno del 1943, facendo la spola fra Verona e il lago di Garda. Ovviamente arrivano a una conclusione, nel senso che trovano il reo, di cui non anticipo nulla, onde non togliere il piacere della scoperta. Mi soffermo invece sulla struttura dell’opera e soprattutto sulle figure dei due investigatori che sembrano muoversi tutto sommato ordinatamente sul palcoscenico di questo dramma, e dico dramma perché, oltre all’omicidio, ci sono le presenze incombenti, oppressive, dei bombardamenti, dei partigiani, delle famigerate SS sempre a caccia di ebrei, in poche parole la tragedia collettiva di una guerra. Se Martin von Bora è uomo dai contrasti, cioè dalle tensioni esistenti fra il senso del dovere e il rispetto della propria coscienza, un personaggio complesso, che riesce a volte ad attirare, mentre altre appare repellente, l’ispettore Guidi può sembrare tutto sommato più semplice, e forse lo è, un po’ mammone, senz’altro più estroverso, appassionato del suo lavoro, ma anche disilluso, come può esserlo un uomo che rappresenta un’autorità in un paese in sfacelo. Per queste caratteristiche all’opposto formano una bella coppia, anche se la complessità di von Bora e la semplicità di Guidi risentono di certi stereotipi che da un lato vedono il tipico prussiano nobile ligio al senso dell’onore, ma fortemente critico di un sistema politico, e dall’altro l’italiano più disposto a tirare a campare che a porsi profondi problemi esistenziali. Proprio per questo direi che quelle caratteristiche che ne fanno una coppia interessante per il lettore costituiscono anche i limiti della stessa, tanto più che l’autore non è stato capace o non ha voluto provvedere a maggiori approfondimenti, rivoltando come un calzino l’animo dei due protagonisti. Peraltro, la lettura è gradevole, la curiosità e la tensione non vengono mai meno e quindi il romanzo può essere considerato un giallo di ottima fattura.
Luna bugiarda
Martin von Bora, il detective-soldato della Wehrmacht che l'autrice ha ricavato liberamente dalla figura di von Stauffenberg, è di ritorno dall'inferno di Stalingrado da dove è riuscito a salvare il manipolo dei suoi soldati. Lo ritroviamo, in questo romanzo, promosso maggiore e stanziato, sul finire del 1943, in un paese presso Verona. Vi svolge operazioni contro i partigiani, mentre incombe l'occhio delle SS che lo considerano politicamente poco affidabile. Un attentato dei patrioti lo ha privato della mano sinistra, ma le ferite della guerra lo dilaniano nello spirito molto più che nel corpo. A Lago, la località dov'è di stanza, il colonnello Habermehl gli chiede di indagare su un caso; è per un favore ai miliziani di Salò, che sperano di trovare nel tedesco un interlocutore più malleabile della polizia di Stato. Perché il morto è una specie di monumento del fascio. Vittorio Lisi, un eroe mutilato, vicino a Mussolini, ricchissimo e dal prestigio carismatico. È caduto, investito da un'automobile sul viale della sua villa. Si sospetta della moglie Claretta, una sorta di fotocopia delle dive dei telefoni bianchi. Ma non mancano altre piste: mariti gelosi, strani giri di danaro, ragazze compromesse, invidie politiche. Sull'omicidio indaga anche l'ispettore Guidi della polizia. Il funzionario, costretto a collaborare con Bora, non stravede per l'ufficiale della Wehrmacht... Con una nota dell'autrice.
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Traduttore:
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Collana:
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Anno edizione:2013
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Renzo Montagnoli 04 novembre 2018
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