Un incipit folgorante. 3-4 pagine da recitare, tradendo ovviamente l'originale radiofonico, e alla cui lettura a stento è possibile trattenere le lacrime. La storia non può che cominciare dal ricordo amaro di un esiliato di quella che fu la sua battaglia più bella, e il racconto estremamente cinematografico inequivocabilmente rimanda al senso di smarrimento che le truppe austriache e russe dovettero provare davanti a quella sottile linea di fiaccole inneggianti l'Imperatore. Non siamo dalle parti del Lefebvre ma di un breve compendio scritto da uno storico militare. Di un racconto da ascoltare senza domande davanti al camino. Una cavalcata che, riprendendo il ritmo dei versi manzoniani, fa splendidamente rivivere (e analizzare) quel ventennio di gloria e morte quale fu la meteora napoleonica.
Napoleone
A duecento anni dalla morte di Napoleone (il 5 maggio 1821 come ricorda a tutti l'ode del Manzoni) è sempre attuale il «fu vera gloria?» del grande poeta italiano. Questo Napoleone dello storico, specialista di storia bellica, Sergio Valzania si pone la domanda partendo dal punto di vista militare. Napoleone fu all'altezza della situazione nella quale si trovò a vivere, della posizione che seppe raggiungere? Un punto di osservazione iniziale, quello militare, abbastanza naturale nel caso di un personaggio, modello del genio romantico, che si confrontò con i suoi tempi e il suo mondo in un ventennio di guerre quasi ininterrotte. Ma «l'anima del mondo che passa a cavallo» (così lo vide il più grande filosofo dei tempi, Hegel, dopo la vittoria di Jena) appare in queste pagine anche un uomo enigmatico. Partito dal versante militare Valzania racconta la vita di un uomo che fu molte cose insieme. Fusione di moderno e di antico, dispotismo e democrazia, capacità realizzativa e ambizione per l'impossibile, familismo e culto del valore individuale, freddezza ed entusiasmo sentimentale. Le visioni a volo d'uccello dei campi di battaglia, le scelte strategiche, le organizzazioni logistiche e i sistemi di comando, si sommano così agli scenari geopolitici, alle spinte della tradizione e dell'economia, ai nazionalismi nascenti; tutto ruota intono alla persona del protagonista, alle sue motivazioni, ai suoi amori e affetti, alle sue emozioni. Il ritratto di un grande al quale era preclusa la vittoria: condannato alla sconfitta come tutti gli eroi romantici. Il libro è il testo rivisto di un programma radiofonico realizzato da Sergio Valzania come modello per la trasmissione «Alle 8 della sera». Conserva nella scrittura la cordiale scorrevolezza del parlato.
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Anno edizione:2021
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