“Pedagogia generale: identità, percorsi, funzione” è un manuale estremamente esaustivo, chiaro, e, dal mio punto di vista, appassionante anche per chi (come me) si avvicina per la prima volta alla disciplina. L’ho trovato però leggermente squilibrato nelle quattro parti di cui è composto, essendo ciascuna stata scritta da un autore diverso. La prima parte è, secondo me, la più debole; non contenutisticamente, quanto stilisticamente, poiché la scrittura di Cambi è talvolta strana per l’uso “creativo” della sintassi. Ciononostante, le nozioni precipue che fondano la pedagogia generale sono, nel complesso, ben spiegate. La seconda parte, di Mariani, è appassionante e ben scritta, con un linguaggio nitido. Sarsini è l’autrice della terza parte, che si concentra sulle pedagogie specializzate, oggetto di studio della pedagogia generale. È, se non sbaglio, la parte più lunga delle quattro, ma scritta talmente bene che la lunghezza è solo relativamente un peso. Infine, abbiamo la quarta parte, scritta da Giosi, sulle antinomie consustanziali alla pedagogia e le frontiere che, nella modernità, essa traguarda. L’autore affronta l’argomento partendo da un excursus storico sui rivoluzionari anni Sessanta, con un focus sull’antiautoritarismo e la contestazione sessantottini. A mio avviso, questi sono i capitoli più appassionanti, esaurienti e, dal punto di vista prosastico, limpidi.
