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Anno edizione: 2012
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È tempo di caste. Dopo l’uscita dell’ormai best-seller di Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo, “La Casta”, L’Italia si è scoperta una trama di interessi particolari che fanno capo a gruppi di potere piuttosto consolidati. Lungi dall’ambire a una volontà generale di rousseauiana memoria, queste nuove corporazioni mostrano una grande abilità nel sapersi conservare mantenendo i propri privilegi. Il libro-inchiesta di Stefano Livadiotti, giornalista de L’Espresso, ha un obiettivo ben preciso: fare i conti in tasca ai sindacati confederali che, con i loro complessivi 8-9 milioni di iscritti, non sono da meno delle altre caste (dei politici, dei giornalisti). è un libro zeppo di dati e cifre che ambisce a ricostruire l’importante giro di soldi che starebbe dietro alle operazioni del sindacato. “Fatturati miliardari. Bilanci segreti. Uno sterminato patrimonio immobiliare e organici colossali, con migliaia di dipendenti pagati dallo stato” questi i principali capi d’accusa che il giornalista de L’Espresso muove alle Confederazioni. L’inchiesta documenta le rilevanti entrate che le casse del sindacato ricevono grazie a una trattenuta automatica dalle buste paga dei lavoratori; lo strapotere dei Caf che hanno il monopolio dell’assistenza fiscale - dalla compilazione dei 730 al calcolo dell’Isee – con notevoli benefici economici; i dipendenti della pubblica amministrazione che lavorano presso i sindacati e sono pagati dai contribuenti, il business della formazione, il gigantesco patrimonio immobiliare che hanno in dotazione. Di fronte a questo scenario fanno la loro magra figura i partiti politici che, da destra a sinistra, sono stati incapaci di liberalizzare i servizi fiscali o legiferare sulle modalità di remunerazione dei sindacati da parte dei lavoratori (unica eccezione i Radicali con l’arma storica del referendum). Interessante e ampiamente documentato è, poi, il capitolo sull’Alitalia che mostra i “privilegi” dei suoi assistenti di volo (per il 77,9% sindacalizzati) e dei suoi piloti (per l’ 87,1%) che vanno dalle 595 ore annue di volo – rispetto alle 900 della Lufthansa e alle 850 della Iberia – alle gravose indennità per le casse dell’azienda. Questa importante inchiesta, tuttavia, pecca nel voler dimostrare l’allontanamento dei sindacati dagli interessi dei lavoratori a favore dei propri. Ignorando il ruolo importante che i sindacati, malgrado tutto, ancora svolgono all’interno della società, il libro cerca forzatamente di porsi, anche per ragioni di strategia editoriale, sulla scia delle caste. Un panorama un po’ apocalittico in cui la schiera di parlamentari ex-sindacalisti dovrebbe necessariamente far pensare all’arrivismo ed egoismo dei difensori dei lavoratori. Un libro da leggere, dunque, per l’accuratezza dell’indagine senza però giungere facilmente alla conclusione che i sindacati non siano altro che cultori dello stercus diaboli.
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